L’amministratore revocato: a cosa è tenuto

Obblighi dell’amministratore revocato: a cosa è tenuto

L’amministratore di una società svolge un ruolo di fondamentale importanza, poiché è responsabile della gestione e dell’amministrazione della stessa. Tuttavia, in alcuni casi, può accadere che l’amministratore venga revocato dalla sua carica. In questo articolo, esamineremo gli obblighi a cui è tenuto l’amministratore revocato e le conseguenze che derivano dalla sua revoca.

L’amministratore revocato ha il dovere di consegnare tutti i documenti e i beni della società che erano in suo possesso al momento della revoca. Questo obbligo è sancito dall’articolo 2476 del Codice Civile, che stabilisce che l’amministratore revocato deve restituire tutto ciò che ha ricevuto in virtù della sua carica. Inoltre, l’amministratore revocato deve fornire tutte le informazioni necessarie per consentire una corretta gestione della società da parte del nuovo amministratore.

Un altro obbligo dell’amministratore revocato è quello di redigere il bilancio di liquidazione della società. Questo documento è fondamentale per determinare l’attivo e il passivo della società al momento della sua estinzione. L’articolo 2484 del Codice Civile stabilisce che l’amministratore revocato deve redigere il bilancio di liquidazione entro sei mesi dalla sua revoca. Tale bilancio deve essere depositato presso il Registro delle Imprese e deve essere reso disponibile a tutti i creditori della società.

Inoltre, l’amministratore revocato ha l’obbligo di convocare l’assemblea dei soci per deliberare sulla nomina del nuovo amministratore. Questo obbligo è previsto dall’articolo 2479 del Codice Civile, che stabilisce che l’amministratore revocato deve convocare l’assemblea entro trenta giorni dalla sua revoca. Durante questa assemblea, i soci dovranno deliberare sulla nomina del nuovo amministratore e sulla sua eventuale remunerazione.

Un altro importante obbligo dell’amministratore revocato è quello di non compiere atti pregiudizievoli per la società. L’articolo 2477 del Codice Civile stabilisce che l’amministratore revocato non può compiere atti che possano arrecare pregiudizio alla società o ai suoi creditori. In caso di violazione di questo obbligo, l’amministratore revocato potrebbe essere ritenuto responsabile dei danni causati.

Infine, l’amministratore revocato ha l’obbligo di collaborare con il nuovo amministratore nella gestione della società. Questo obbligo è sancito dall’articolo 2478 del Codice Civile, che stabilisce che l’amministratore revocato deve fornire al nuovo amministratore tutte le informazioni e i documenti necessari per consentire una corretta gestione della società. Inoltre, l’amministratore revocato deve prestare la sua collaborazione per il tempo necessario affinché il nuovo amministratore possa acquisire tutte le conoscenze necessarie per svolgere il suo ruolo.

In conclusione, l’amministratore revocato ha diversi obblighi a cui è tenuto. Deve consegnare tutti i documenti e i beni della società, redigere il bilancio di liquidazione, convocare l’assemblea dei soci per la nomina del nuovo amministratore, non compiere atti pregiudizievoli per la società e collaborare con il nuovo amministratore. La violazione di questi obblighi può comportare conseguenze legali per l’amministratore revocato. Pertanto, è fondamentale che l’amministratore revocato sia consapevole dei suoi doveri e li adempia correttamente.

Riferimenti normativi:
– Codice Civile, articolo 2476
– Codice Civile, articolo 2484
– Codice Civile, articolo 2479
– Codice Civile, articolo 2477
– Codice Civile, articolo 2478