Obbligo di microchip per i cani: cosa dice la legge?

Obbligo di microchip per i cani: cosa dice la legge?

L’obbligo di microchip per i cani è una normativa che ha l’obiettivo di garantire il controllo e la tracciabilità degli animali domestici. Secondo la legge italiana, tutti i cani devono essere dotati di un microchip identificativo, che permette di identificare il proprietario dell’animale e di risalire alle sue generalità in caso di smarrimento o fuga. Ma cosa dice esattamente la legge riguardo a questo obbligo?

La normativa italiana che regola l’obbligo di microchip per i cani è il Decreto Legislativo 26/2014, che recepisce la Direttiva Europea 2013/35/UE. Questo decreto stabilisce che tutti i cani devono essere identificati tramite microchip entro i primi tre mesi di vita o entro 30 giorni dall’acquisizione dell’animale. Inoltre, il microchip deve essere registrato presso l’anagrafe canina del comune di residenza del proprietario.

L’obbligo di microchip per i cani è stato introdotto per diversi motivi. Innanzitutto, permette di ridurre il fenomeno dell’abbandono degli animali domestici, in quanto rende più facile risalire al proprietario irresponsabile. Inoltre, il microchip facilita il recupero degli animali smarriti o rubati, permettendo di restituire l’animale al legittimo proprietario. Infine, il microchip è un importante strumento per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, in quanto permette di tracciare gli animali e di individuare eventuali focolai di contagio.

La legge prevede anche sanzioni per chi non rispetta l’obbligo di microchip per i cani. Secondo l’articolo 7 del Decreto Legislativo 26/2014, chiunque detiene un cane non identificato può essere sanzionato con una multa che va da 200 a 1.000 euro. Inoltre, in caso di smarrimento o fuga dell’animale, il proprietario può essere ritenuto responsabile dei danni causati dall’animale non identificato.

È importante sottolineare che il microchip non è l’unico mezzo di identificazione dei cani. Infatti, la legge prevede anche la possibilità di utilizzare il tatuaggio come metodo alternativo di identificazione. Tuttavia, il microchip è preferibile al tatuaggio, in quanto garantisce una maggiore precisione nell’identificazione dell’animale e non comporta alcun rischio per la sua salute.

Per ottemperare all’obbligo di microchip per i cani, è necessario rivolgersi a un veterinario abilitato, che provvederà all’inserimento del microchip nell’animale. Il veterinario fornirà anche il certificato di identificazione, che dovrà essere conservato insieme ai documenti del cane. Inoltre, è importante ricordare di registrare il microchip presso l’anagrafe canina del comune di residenza, al fine di garantire la tracciabilità dell’animale.

In conclusione, l’obbligo di microchip per i cani è una normativa importante per garantire il controllo e la tracciabilità degli animali domestici. Secondo la legge italiana, tutti i cani devono essere dotati di un microchip identificativo entro i primi tre mesi di vita o entro 30 giorni dall’acquisizione dell’animale. Il microchip deve essere registrato presso l’anagrafe canina del comune di residenza del proprietario. Chi non rispetta l’obbligo può essere sanzionato con una multa e può essere ritenuto responsabile dei danni causati dall’animale non identificato. Il microchip è preferibile al tatuaggio come metodo di identificazione, in quanto garantisce una maggiore precisione e non comporta rischi per la salute dell’animale. Pertanto, è importante adempiere a questo obbligo e garantire la sicurezza e il benessere dei nostri amici a quattro zampe.