Titolo: Quale pensione riceverò senza contributi versati?
In un contesto socio-economico in continua evoluzione, la questione previdenziale è un tema di grande attualità e rilevanza. Uno degli interrogativi più frequenti riguarda la possibilità di percepire una pensione senza aver versato contributi. Quale pensione senza contributi si può ottenere? La risposta non è semplice e richiede un’analisi accurata delle normative vigenti.
Innanzitutto, è importante sottolineare che il sistema previdenziale italiano si basa sul principio della contribuzione. Ciò significa che l’importo della pensione è calcolato in base ai contributi versati durante la vita lavorativa. Pertanto, in linea di principio, chi non ha versato contributi non avrebbe diritto a percepire una pensione.
Tuttavia, esistono alcune eccezioni a questa regola. La legge prevede infatti alcune forme di tutela per coloro che, per vari motivi, non hanno avuto la possibilità di versare contributi. Tra queste, la più nota è senza dubbio l’assegno sociale, previsto dall’articolo 3, comma 1, del decreto legislativo n. 507 del 1993.
L’assegno sociale è una prestazione economica erogata dall’INPS a favore di coloro che si trovano in condizioni di bisogno economico e non hanno maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia o di invalidità. Per poter accedere a questa prestazione, è necessario rispettare determinati requisiti di età e di reddito. In particolare, l’assegno sociale può essere richiesto a partire dai 67 anni di età e il reddito del richiedente non deve superare un determinato limite, stabilito annualmente dall’INPS.
Quale pensione senza contributi si può ottenere, dunque, se non si rientra nei requisiti per l’assegno sociale? In questo caso, la legge prevede altre forme di tutela, come la pensione di inabilità e la pensione di cittadinanza.
La pensione di inabilità, prevista dall’articolo 12 del decreto legislativo n. 509 del 1988, è destinata a coloro che sono affetti da una invalidità che li rende incapaci di svolgere un’attività lavorativa. Anche in questo caso, per poter accedere alla prestazione, è necessario rispettare determinati requisiti di età e di reddito.
La pensione di cittadinanza, introdotta con la legge n. 26 del 2019, è invece una misura di contrasto alla povertà, destinata a coloro che si trovano in condizioni di bisogno economico. Per poter accedere a questa prestazione, è necessario rispettare determinati requisiti di reddito e di patrimonio.
A parere di chi scrive, è importante sottolineare che tutte queste prestazioni non sono pensioni nel senso stretto del termine, ma forme di assistenza sociale. Pertanto, non sono legate al versamento di contributi, ma alla condizione di bisogno del richiedente.
Altresì, è fondamentale ricordare che l’accesso a queste prestazioni è subordinato al rispetto di specifici requisiti, stabiliti dalla legge. Inoltre, l’importo di queste prestazioni è generalmente inferiore a quello delle pensioni contributive.
Possiamo quindi dire che, in assenza di contributi versati, non è possibile ottenere una pensione nel senso tradizionale del termine. Tuttavia, la legge prevede alcune forme di tutela per coloro che si trovano in condizioni di bisogno economico o di invalidità. Queste misure, pur non essendo pensioni nel senso stretto del termine, rappresentano un importante strumento di sostegno per coloro che, per vari motivi, non hanno avuto la possibilità di versare contributi.