Ravvedimento operoso: cosa dice la legge?

ravvedimento operoso: cosa dice la legge?

Il ravvedimento operoso è una figura giuridica prevista dalla normativa italiana che consente ai contribuenti di sanare eventuali errori o omissioni commessi nella presentazione delle dichiarazioni fiscali, evitando così l’applicazione di sanzioni pecuniarie. Ma cosa dice la legge a riguardo? Vediamo nel dettaglio quali sono le disposizioni normative che regolamentano il ravvedimento operoso.

Il ravvedimento operoso è disciplinato dall’articolo 13 del Decreto Legislativo n. 472/1997, che stabilisce le modalità e i termini per la presentazione della dichiarazione integrativa e per il pagamento delle somme dovute. Secondo la normativa, il contribuente può presentare una dichiarazione integrativa entro il termine di presentazione della dichiarazione originaria o entro il termine di decadenza previsto per la presentazione della dichiarazione originaria stessa.

La legge prevede che il ravvedimento operoso possa essere effettuato anche dopo la scadenza del termine di presentazione della dichiarazione originaria, ma entro il termine di decadenza previsto per la notifica degli atti di accertamento. In questo caso, il contribuente dovrà pagare una sanzione ridotta rispetto a quella prevista per la violazione originaria.

Il ravvedimento operoso può essere effettuato per tutti i tributi, ad eccezione di quelli per i quali è prevista una sanzione penale. Inoltre, la normativa prevede che il ravvedimento operoso non possa essere applicato in caso di violazioni commesse con dolo o colpa grave.

Per quanto riguarda le modalità di calcolo delle sanzioni, la legge prevede che il contribuente debba pagare una somma pari al 30% dell’importo dovuto, se effettua il ravvedimento entro il termine di presentazione della dichiarazione integrativa. Se invece il ravvedimento viene effettuato successivamente, ma entro il termine di decadenza per la notifica degli atti di accertamento, la sanzione sarà pari al 50% dell’importo dovuto.

È importante sottolineare che il ravvedimento operoso può essere effettuato una sola volta per ciascun tributo e per ciascun periodo d’imposta. Inoltre, il contribuente dovrà corrispondere anche gli interessi legali sulla somma dovuta.

Il ravvedimento operoso può essere presentato sia in forma telematica che in forma cartacea. Nel caso di presentazione telematica, il contribuente dovrà utilizzare il modello F24, indicando il codice tributo relativo alla sanzione per ravvedimento operoso.

In conclusione, il ravvedimento operoso è una possibilità prevista dalla legge italiana per sanare eventuali errori o omissioni nella presentazione delle dichiarazioni fiscali. La normativa stabilisce le modalità e i termini per effettuare il ravvedimento, prevedendo sanzioni ridotte rispetto a quelle previste per le violazioni originarie. È importante ricordare che il ravvedimento operoso può essere effettuato una sola volta per ciascun tributo e per ciascun periodo d’imposta.