Blocco conti correnti: i casi in cui il pignoramento è possibile e le tutele per i depositi necessari al sostentamento del debitore
Il pignoramento dei conti correnti è una procedura che può essere attuata nei confronti di un debitore per recuperare un credito vantato da un creditore. Tuttavia, non sempre è possibile procedere al blocco dei conti correnti, in quanto esistono delle tutele per i depositi necessari al sostentamento del debitore. In questo articolo, analizzeremo i casi in cui il pignoramento è possibile e le tutele previste dalla normativa italiana.
Innanzitutto, è importante sottolineare che il pignoramento dei conti correnti può essere effettuato solo in presenza di un titolo esecutivo, ovvero di un provvedimento emesso da un giudice che attesti l’esistenza del credito. Questo provvedimento può essere un decreto ingiuntivo, una sentenza o un atto di precetto. Senza un titolo esecutivo, non è possibile procedere al pignoramento dei conti correnti.
Una volta ottenuto il titolo esecutivo, il creditore può richiedere l’esecuzione forzata del credito attraverso il pignoramento dei conti correnti del debitore. Tuttavia, non tutti i conti correnti possono essere pignorati. La legge prevede infatti delle tutele per i depositi necessari al sostentamento del debitore.
Secondo l’articolo 545 del Codice di procedura civile, non possono essere pignorati i conti correnti che contengono somme di denaro necessarie al sostentamento del debitore e della sua famiglia. Questa disposizione è stata introdotta per garantire una tutela minima al debitore e per evitare che venga privato dei mezzi necessari per vivere.
Ma quali sono le somme di denaro considerate necessarie al sostentamento del debitore? La legge non fornisce una definizione precisa, ma la giurisprudenza ha stabilito che si tratta delle somme indispensabili per far fronte alle spese di vitto, alloggio, salute, istruzione e trasporti. Inoltre, è importante considerare anche le spese straordinarie, come quelle per l’assistenza ai familiari disabili o per il pagamento di debiti alimentari.
È altresì importante sottolineare che il pignoramento dei conti correnti può essere effettuato solo fino alla concorrenza del credito vantato dal creditore. Se il saldo del conto corrente è inferiore al credito, il pignoramento potrà avvenire solo per l’importo disponibile sul conto. Inoltre, il pignoramento non può riguardare somme di denaro che il debitore ha ricevuto a titolo di indennità per danni non patrimoniali o per risarcimento del danno biologico.
Per quanto riguarda le tutele per i depositi necessari al sostentamento del debitore, la legge prevede che il giudice possa disporre la liberazione delle somme pignorate qualora queste siano indispensabili per far fronte alle spese di vitto, alloggio, salute, istruzione e trasporti del debitore e della sua famiglia. Inoltre, il giudice può anche disporre la liberazione delle somme pignorate qualora queste siano necessarie per far fronte a spese straordinarie, come quelle per l’assistenza ai familiari disabili o per il pagamento di debiti alimentari.
È importante sottolineare che la liberazione delle somme pignorate può essere richiesta dal debitore o da un terzo interessato, entro 30 giorni dalla notifica del pignoramento. La richiesta di liberazione delle somme pignorate dovrà essere presentata al giudice competente, il quale valuterà la sussistenza dei requisiti previsti dalla legge per la liberazione delle somme.
In conclusione, il pignoramento dei conti correnti è possibile solo in presenza di un titolo esecutivo e solo fino alla concorrenza del credito vantato dal creditore. Tuttavia, esistono delle tutele per i depositi necessari al sostentamento del debitore, che permettono di liberare le somme pignorate qualora queste siano indispensabili per far fronte alle spese di vitto, alloggio, salute, istruzione e trasporti del debitore e della sua famiglia. La normativa italiana prevede quindi delle garanzie per evitare che il debitore venga privato dei mezzi necessari per vivere. A parere di chi scrive, queste tutele sono fondamentali per garantire un minimo di dignità al debitore e per evitare situazioni di grave disagio economico.