E’ stata rilanciata una proposta significativa per il sostegno ai caregiver familiari, inserita tra gli emendamenti della manovra finanziaria
Questa iniziativa mira a introdurre un Reddito di cura mensile, variabile tra 400 e 600 euro, destinato a chi assiste quotidianamente persone con disabilità gravissime. L’emendamento, sottoscritto dai senatori Orfeo Mazzella, Guido Guidolin, Paola Castellone, Camillo Pirro e Damiano Damante, si colloca tra quelli “segnalati”, ovvero con concrete possibilità di essere accolto nella legge di Bilancio.
La proposta rappresenta un riconoscimento economico e sociale per il lavoro di cura non professionale svolto da migliaia di familiari, che spesso sacrificano la propria carriera lavorativa e vivono grandi difficoltà economiche ed emotive per assistere i propri cari disabili.
Il contributo è rivolto esclusivamente a soggetti conviventi con la persona assistita, impegnati nell’attività di cura a titolo non professionale, principalmente familiari. Tra i requisiti fondamentali, il nucleo familiare dovrà disporre di un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore a 30 mila euro, un limite pensato per indirizzare le risorse alle famiglie con maggior bisogno di sostegno.
L’erogazione sarà gestita direttamente dall’INPS, con un importo mensile modulato dal Ministero del Lavoro in collaborazione con il Ministero dell’Economia, che definiranno annualmente la cifra in base alla platea dei beneficiari e alla disponibilità finanziaria. Il contributo non concorrerà alla formazione del reddito complessivo e non influirà sul calcolo dell’ISEE, così da non compromettere l’accesso ad altre agevolazioni fiscali e bonus.
Stanziamenti e tempi per l’entrata in vigore
Per sostenere il Reddito di cura è previsto uno stanziamento di 3 miliardi di euro all’anno a partire dal 2026, somma che fungerà da limite di spesa per l’INPS, che avrà anche il compito di monitorare l’andamento delle erogazioni e riferire periodicamente ai Ministeri competenti.
Dopo l’approvazione della legge di Bilancio, sarà necessario un decreto attuativo del Ministero del Lavoro da emanare entro novanta giorni, che definirà le modalità di presentazione delle domande, i criteri di priorità qualora le richieste eccedano le risorse disponibili e la documentazione necessaria.

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L’introduzione del Reddito di cura rappresenta un passo avanti per il riconoscimento del ruolo cruciale dei caregiver familiari, una categoria spesso invisibile e poco tutelata. La misura non solo offre un sostegno economico diretto ma potrebbe anche promuovere una maggiore consapevolezza sociale sull’importanza del lavoro di cura, stimolando un dibattito più ampio sul sistema di welfare italiano.
Con uno stanziamento triennale e una regolamentazione dettagliata che sarà definita a breve, il provvedimento potrebbe diventare un punto di riferimento per altre iniziative di welfare e politiche sociali a sostegno delle famiglie con disabili gravi, contribuendo a migliorare la qualità della vita dei caregiver e dei loro assistiti.