Con il pacchetto sicurezza il governo imbavaglia la Rete

L’emendamento, introdotto dal senatore dell’Udc Gianpiero D’Alia, riguarda la "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo Internet", che al comma 1 recita:
 
 "Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete Internet, il Ministro dell’Interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l’interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla Rete Internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine".

Ma secondo i giuristi esperti della materia, i reati d’opinione potrebbero sovrapporsi con la manifestazione del pensiero dell’individuo: diritto tutelato dall’articolo 21 della Costituzione.  Con i fornitori di Internet costretti a setacciare la libera espressione.