Fine lavoro in vista? Tempi e modi di liquidazione del TFR

TFR: tempi di Liquidazione alla cessazione del contratto

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) rappresenta una delle principali forme di tutela economica per i lavoratori dipendenti. Si tratta di una somma di denaro che viene corrisposta al termine del rapporto di lavoro, sia esso a tempo determinato o indeterminato. Ma quali sono i tempi di liquidazione del TFR alla cessazione del contratto? Vediamo insieme le modalità previste dalla normativa vigente.

Iniziamo col precisare che il TFR è disciplinato dall’articolo 2120 del Codice Civile, che stabilisce che il datore di lavoro è tenuto a corrispondere al lavoratore una somma di denaro pari all’ammontare del TFR maturato durante il rapporto di lavoro. Tale somma viene calcolata in base all’anzianità di servizio e al trattamento economico del lavoratore.

Per quanto riguarda i tempi di liquidazione del TFR alla cessazione del contratto, la normativa prevede che il datore di lavoro debba corrispondere tale somma entro 10 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Tuttavia, è possibile che il datore di lavoro possa richiedere un termine di pagamento più lungo, purché non superiore a 6 mesi, previa comunicazione scritta al lavoratore.

È importante sottolineare che il TFR non viene corrisposto in un’unica soluzione, ma viene erogato in rate mensili. La legge prevede infatti che il TFR sia versato mensilmente in un apposito fondo, denominato Fondo di Tesoreria, che viene gestito dall’INPS. Questo fondo viene alimentato con una quota del salario del lavoratore, che viene trattenuta dal datore di lavoro e versata all’INPS.

Il TFR accumulato nel Fondo di Tesoreria viene rivalutato annualmente in base all’andamento dell’indice ISTAT. Al momento della cessazione del rapporto di lavoro, il lavoratore ha diritto a ricevere la somma accumulata nel Fondo di Tesoreria, che viene liquidata in un’unica soluzione o in rate mensili, a seconda delle scelte del lavoratore stesso.

È altresì importante precisare che il TFR non è soggetto a tassazione, in quanto viene considerato un reddito di sostituzione. Tuttavia, è prevista l’applicazione di una ritenuta d’acconto del 23% sulle somme superiori a 5.000 euro, che viene trattenuta direttamente dal datore di lavoro e versata all’INPS.

Per quanto riguarda le modalità di liquidazione del TFR, il lavoratore può scegliere se ricevere l’intera somma in un’unica soluzione o in rate mensili. Nel caso di scelta delle rate mensili, il lavoratore può optare per un periodo di liquidazione che va da un minimo di 5 anni a un massimo di 10 anni. È importante sottolineare che, in caso di scelta delle rate mensili, il lavoratore ha diritto a percepire un interesse annuo sul TFR accumulato nel Fondo di Tesoreria.

In conclusione, i tempi di liquidazione del TFR alla cessazione del contratto prevedono che il datore di lavoro corrisponda tale somma entro 10 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Tuttavia, è possibile che il datore di lavoro richieda un termine di pagamento più lungo, previa comunicazione scritta al lavoratore. Il TFR viene erogato in rate mensili, accumulato nel Fondo di Tesoreria e rivalutato annualmente. Il lavoratore può scegliere se ricevere l’intera somma in un’unica soluzione o in rate mensili, con un periodo di liquidazione che va da un minimo di 5 anni a un massimo di 10 anni.