Rapporti societari: vigilanza sull’acquisizione incrociata di partecipazioni in istituti concorrenti
L’acquisizione incrociata di partecipazioni in istituti concorrenti è un fenomeno che richiede particolare attenzione e vigilanza da parte delle autorità competenti. Questa pratica, che consiste nell’acquisire quote di partecipazione in società che operano nello stesso settore, può infatti comportare rischi per la concorrenza e per il corretto funzionamento del mercato.
La normativa vigente prevede una serie di regole e controlli volti a prevenire abusi e distorsioni della concorrenza. In particolare, l’articolo 2359 del Codice Civile stabilisce che le società che operano nello stesso settore non possono detenere partecipazioni incrociate superiori al 5% del capitale sociale. Questo limite è stato introdotto proprio per evitare che le società concorrenti possano influenzarsi reciprocamente nelle decisioni strategiche e nel controllo delle rispettive attività.
La vigilanza sull’acquisizione incrociata di partecipazioni in istituti concorrenti è affidata principalmente all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che ha il compito di monitorare e sanzionare eventuali comportamenti anticoncorrenziali. L’AGCM può intervenire sia in caso di acquisizioni di partecipazioni superiori al limite del 5%, sia nel caso in cui si verifichino situazioni di controllo o influenza reciproca tra società concorrenti.
La normativa prevede anche l’obbligo di notifica delle operazioni di acquisizione incrociata di partecipazioni in istituti concorrenti. Infatti, l’articolo 16 del Decreto Legislativo n. 21/2014 stabilisce che le operazioni di concentrazione, che includono anche le acquisizioni incrociate di partecipazioni, devono essere notificate all’AGCM prima della loro effettuazione. Questo obbligo di notifica consente all’Autorità di valutare l’impatto dell’operazione sulla concorrenza e di adottare eventuali misure correttive o sanzionatorie.
La vigilanza sull’acquisizione incrociata di partecipazioni in istituti concorrenti è particolarmente importante nel settore bancario e finanziario. Infatti, in questo settore le operazioni di acquisizione incrociata possono comportare rischi per la stabilità del sistema finanziario e per la tutela degli interessi dei risparmiatori. Per questo motivo, la Banca d’Italia ha un ruolo fondamentale nella vigilanza su queste operazioni, al fine di garantire la solidità e l’efficienza del sistema bancario.
La Banca d’Italia, inoltre, ha il potere di imporre limiti alle acquisizioni incrociate di partecipazioni in istituti concorrenti. In particolare, l’articolo 49 del Testo Unico Bancario stabilisce che la Banca d’Italia può vietare o limitare le acquisizioni incrociate che possano compromettere la stabilità finanziaria o la corretta gestione delle banche coinvolte. Questo potere di intervento consente alla Banca d’Italia di tutelare gli interessi dei risparmiatori e di preservare la stabilità del sistema bancario.
La vigilanza sull’acquisizione incrociata di partecipazioni in istituti concorrenti è altresì importante per garantire la trasparenza e l’equità del mercato. Infatti, quando una società acquisisce quote di partecipazione in un istituto concorrente, può influenzare le decisioni strategiche e operative di quest’ultimo, creando una situazione di asimmetria informativa e di potenziale conflitto di interessi. Per questo motivo, è fondamentale che le autorità competenti siano in grado di monitorare e sanzionare eventuali comportamenti anticoncorrenziali.
A parere di chi scrive, la vigilanza sull’acquisizione incrociata di partecipazioni in istituti concorrenti dovrebbe essere ancora più stringente e rigorosa. Infatti, nonostante le norme esistenti, si verificano ancora casi di abusi e distorsioni della concorrenza. È quindi necessario rafforzare i controlli e le sanzioni per garantire un mercato equo e competitivo.
Possiamo quindi dire che la vigilanza sull’acquisizione incrociata di partecipazioni in istituti concorrenti è un aspetto fondamentale per garantire la concorrenza e il corretto funzionamento del mercato. Le autorità competenti devono essere in grado di monitorare e sanzionare eventuali comportamenti anticoncorrenziali, al fine di tutelare gli interessi dei consumatori e preservare la stabilità del sistema finanziario. È necessario inoltre rafforzare i controlli e le sanzioni per prevenire abusi e distorsioni della concorrenza. Solo così si potrà garantire un mercato equo e competitivo per tutti gli operatori.