Blocco della portabilità dei conti correnti: i casi di legittimo esercizio del diritto di opporvisi

blocco della portabilità dei conti correnti: i casi di legittimo esercizio del diritto di opporvisi

Il blocco della portabilità dei conti correnti è una questione che interessa molti cittadini italiani. Si tratta di una situazione in cui il cliente di una banca si trova impossibilitato a trasferire il proprio conto corrente presso un’altra istituzione finanziaria. Questo può accadere per diversi motivi, come ad esempio l’esistenza di un debito nei confronti della banca o la presenza di una procedura di pignoramento in corso.

La portabilità dei conti correnti è un diritto riconosciuto a tutti i cittadini dall’articolo 9 del Decreto Legislativo 385/1993, il cosiddetto Testo Unico delle Leggi in materia bancaria e creditizia. Tale normativa prevede che il cliente abbia la facoltà di trasferire il proprio conto corrente presso un’altra banca, senza dover necessariamente chiudere il conto originario.

Tuttavia, a parere di chi scrive, è importante sottolineare che il diritto alla portabilità dei conti correnti non è assoluto e può essere limitato in alcuni casi. Infatti, l’articolo 10 del Testo Unico delle Leggi in materia bancaria e creditizia prevede che la banca possa opporsi al trasferimento del conto corrente in determinate circostanze.

Uno dei casi in cui la banca può legittimamente opporsi alla portabilità del conto corrente è quando il cliente ha un debito nei confronti dell’istituto di credito. In questo caso, la banca può bloccare la portabilità del conto fino a quando il debito non viene estinto o regolarizzato. Tale possibilità è prevista dall’articolo 55 del Testo Unico delle Leggi in materia bancaria e creditizia.

Un altro caso in cui la banca può opporsi alla portabilità del conto corrente è quando è in corso una procedura di pignoramento. Infatti, l’articolo 545 del Codice di Procedura Civile prevede che il creditore possa pignorare i crediti del debitore presso la banca. In questo caso, la banca può bloccare la portabilità del conto fino a quando la procedura di pignoramento non viene conclusa.

È importante sottolineare che il blocco della portabilità dei conti correnti non può essere utilizzato come strumento per impedire al cliente di cambiare banca in modo arbitrario. La banca deve avere dei motivi validi per opporsi alla portabilità del conto corrente e deve comunicare al cliente le ragioni del blocco. Inoltre, il blocco della portabilità dei conti correnti non può durare per un tempo indefinito, ma deve essere limitato al tempo strettamente necessario per risolvere la situazione che ha determinato il blocco.

Possiamo quindi dire che il blocco della portabilità dei conti correnti è una misura eccezionale che può essere adottata dalla banca solo in determinate circostanze. La normativa vigente prevede dei casi di legittimo esercizio del diritto di opporvisi, come ad esempio il debito del cliente nei confronti della banca o la presenza di una procedura di pignoramento in corso. Tuttavia, è fondamentale che la banca utilizzi questa possibilità in modo corretto e non in modo arbitrario, garantendo sempre il rispetto dei diritti del cliente. Altresì, è importante che il blocco della portabilità dei conti correnti abbia una durata limitata nel tempo e che venga comunicato al cliente in modo chiaro e trasparente. Solo in questo modo si può garantire un corretto equilibrio tra i diritti del cliente e le esigenze della banca.