Qual è l’importo equo di mantenimento da stabilire?
Quando si parla di separazione o divorzio, uno dei punti più delicati da affrontare è quello relativo all’assegno di mantenimento per i figli e alle tasse universitarie. Ma qual è l’importo equo da stabilire? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su questo argomento, tenendo conto delle normative vigenti.
L’assegno di mantenimento per i figli è un contributo economico che uno dei genitori deve versare all’altro per garantire il sostentamento dei figli comuni. La sua finalità è quella di assicurare ai minori un tenore di vita simile a quello che avevano prima della separazione dei genitori. L’importo dell’assegno dipende da diversi fattori, come ad esempio il reddito dei genitori, le spese necessarie per il mantenimento dei figli e le loro esigenze specifiche.
La legge italiana prevede che l’assegno di mantenimento debba essere stabilito in base al principio della proporzionalità. Ciò significa che l’importo dell’assegno deve essere proporzionato alle possibilità economiche del genitore obbligato e alle esigenze dei figli. Inoltre, l’assegno deve essere adeguato alle condizioni di vita dei genitori e dei figli, tenendo conto anche delle spese straordinarie che possono insorgere, come ad esempio quelle mediche o scolastiche.
Per stabilire l’importo dell’assegno di mantenimento, il giudice tiene conto di diversi elementi. Innanzitutto, valuta il reddito dei genitori, tenendo conto sia dei redditi da lavoro che di quelli da patrimonio. Inoltre, tiene conto delle spese necessarie per il mantenimento dei figli, come ad esempio quelle relative all’alimentazione, all’abbigliamento, all’istruzione e alla salute. Infine, il giudice può anche considerare altri fattori, come ad esempio la situazione economica dei genitori, la loro capacità lavorativa e le eventuali spese straordinarie che possono insorgere.
Per quanto riguarda le tasse universitarie, queste possono essere considerate come una spesa straordinaria e quindi rientrare nell’assegno di mantenimento. Tuttavia, è importante precisare che non esiste una normativa specifica che regoli in modo dettagliato questa questione. Pertanto, spetta al giudice valutare caso per caso se includere o meno le tasse universitarie nell’assegno di mantenimento.
È importante sottolineare che l’importo dell’assegno di mantenimento può essere modificato nel tempo. Infatti, se le condizioni economiche dei genitori o le esigenze dei figli cambiano, è possibile richiedere una revisione dell’assegno. È quindi fondamentale tenere sempre aggiornate le informazioni relative al proprio reddito e alle spese necessarie per il mantenimento dei figli.
In conclusione, l’importo equo dell’assegno di mantenimento dipende da diversi fattori, come il reddito dei genitori, le spese necessarie per il mantenimento dei figli e le loro esigenze specifiche. È importante che il giudice valuti attentamente tutte queste variabili al fine di stabilire un importo adeguato e proporzionato. Inoltre, è fondamentale tenere presente che l’assegno di mantenimento può essere modificato nel tempo, in base alle variazioni delle condizioni economiche dei genitori e delle esigenze dei figli.
Riferimenti normativi:
– Codice Civile italiano, articoli 337-337ter
– Legge 54/2006 sulla separazione e il divorzio
– Sentenza della Corte di Cassazione n. 11504/2015