La differenza tra atti inter vivos e mortis causa

Atti inter vivos e Mortis causa sono due concetti fondamentali nel diritto civile che riguardano la trasmissione dei diritti e degli obblighi tra le persone. Gli atti inter vivos sono quelli che si compiono durante la vita di una persona, mentre gli atti mortis causa sono quelli che si producono in seguito alla morte di una persona. In questo articolo, esamineremo le differenze tra questi due tipi di atti e le loro implicazioni giuridiche.

Gli atti inter vivos sono quegli atti che si compiono tra persone viventi. Essi possono essere di diversa natura, come ad esempio la compravendita di un bene, la donazione di un immobile o la costituzione di un’ipoteca. Questi atti producono effetti immediati e sono efficaci fin dal momento in cui vengono compiuti. Inoltre, gli atti inter vivos sono revocabili in qualsiasi momento, a differenza degli atti mortis causa che sono irrevocabili.

Gli atti mortis causa, invece, sono quegli atti che si producono in seguito alla morte di una persona. Essi riguardano principalmente la successione ereditaria, ovvero la trasmissione dei beni e dei diritti del defunto ai suoi eredi. Gli atti mortis causa sono disciplinati dal Codice Civile italiano, in particolare dagli articoli 587 e seguenti. Questi atti sono caratterizzati dalla loro efficacia postuma, ovvero producono effetti solo dopo la morte del soggetto che li ha compiuti.

Una delle principali differenze tra atti inter vivos e mortis causa riguarda la revocabilità degli atti. Come già accennato, gli atti inter vivos possono essere revocati in qualsiasi momento, mentre gli atti mortis causa sono irrevocabili. Questo significa che una volta che un atto mortis causa è stato compiuto, non può essere modificato o revocato dal soggetto che lo ha compiuto. Questa differenza è molto importante, in quanto gli atti mortis causa riguardano la successione ereditaria e la disposizione dei beni dopo la morte di una persona.

Un’altra differenza tra atti inter vivos e mortis causa riguarda la forma degli atti. Gli atti inter vivos possono essere compiuti in forma libera, ovvero senza particolari formalità, a meno che la legge non richieda una forma specifica per determinati atti. Gli atti mortis causa, invece, devono essere compiuti in forma scritta e devono rispettare determinate formalità previste dalla legge. Ad esempio, il testamento olografo deve essere scritto di pugno dal testatore e firmato in ogni sua pagina.

Un’altra differenza importante riguarda la capacità di agire delle persone coinvolte negli atti. Gli atti inter vivos possono essere compiuti da qualsiasi persona che abbia la capacità di agire, ovvero che sia maggiorenne e non sia sottoposta a interdizione o inabilitazione. Gli atti mortis causa, invece, possono essere compiuti solo da persone che abbiano la capacità di testare, ovvero che siano maggiorenni e siano in grado di intendere e di volere al momento della redazione del testamento.

Infine, un’ulteriore differenza riguarda la temporalità degli atti. Gli atti inter vivos producono effetti immediati e sono efficaci fin dal momento in cui vengono compiuti. Gli atti mortis causa, invece, producono effetti solo dopo la morte del soggetto che li ha compiuti. Questo significa che gli atti mortis causa possono essere modificati o revocati fino alla morte del soggetto, mentre gli atti inter vivos producono effetti immediati e non possono essere modificati o revocati successivamente.

In conclusione, gli atti inter vivos e mortis causa sono due concetti fondamentali nel diritto civile che riguardano la trasmissione dei diritti e degli obblighi tra le persone. Gli atti inter vivos si compiono durante la vita di una persona, sono revocabili e producono effetti immediati. Gli atti mortis causa si producono in seguito alla morte di una persona, sono irrevocabili, devono rispettare determinate formalità e producono effetti solo dopo la morte del soggetto. Possiamo quindi dire che la differenza tra atti inter vivos e mortis causa è fondamentale per comprendere le implicazioni giuridiche legate alla trasmissione dei diritti e degli obblighi tra le persone.