Cpi: ‘In Darfur: commessi crimini di guerra’
Nel Darfur sono stati commessi crimini di guerra e contro l’umanità e i responsabili vanno processati. Questa la richiesta presentata oggi dal procuratore della Corte penale internazionale (Cpi).
Quotidiano di informazione giuridica
Nel Darfur sono stati commessi crimini di guerra e contro l’umanità e i responsabili vanno processati. Questa la richiesta presentata oggi dal procuratore della Corte penale internazionale (Cpi).
Nuovo sollecito all’Italia affinché ponga rimedio all’eccessiva durata dei processi. La richiesta di attuare una nuova strategia viene dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. La sua Risoluzione del 13 febbraio riconosce la persistente disfunzione del sistema giudiziario.
Il governo è stato battuto, per due voti, sulla risoluzione per approvare la relazione di politica estera del ministro D’Alema. Questa la relazione del ministro degli Esteri su cui il Governo Prodi è stato battuto al Senato.
Cambio di regione per i giudici che vogliono fare i pubblici ministeri; verifiche ogni quattro anni sulla professionalità dei magistrati con conseguenze sugli stipendi in caso di valutazione negativa; controlli ogni due anni per i capi degli uffici giudiziari che, se risulteranno inadeguati, perderanno l’incarico.
Primo sì al disegno di legge sulle unioni di fatto, che non si chiameranno più PACS, alla francese, ma DICO (Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi). Il Consiglio dei ministri dell’8 febbraio ha approvato all’unanimità il ddl giudicato da Giuliano Amato migliore dei Pacs francesi.
Il governo riesce a trovare l’intesa e a dare il via libera al ddl sulle unioni civili. Anzi, si chiamano ‘Dico’, sono cioè Diritti e doveri dei conviventi. Guardinga per il momento la reazione della Cei che preferisce non esprimersi sui singoli aspetti del Ddl.
Giudizi di legittimità costituzionale degli artt. 1 e 10 della legge 20 febbraio 2006, n. 46 (Modifiche al codice di procedura penale, in materia di inappellabilità delle sentenze di proscioglimento). Corte Costituzionale sentenza 6 febbraio 2007 n. 26.
A notte fonda nell’Aula della Camera arriva il via libera definitivo alla riforma dell’ordinamento giudiziario. I voti favorevoli sono stati 281, solo 25 i contrari. La nuova legge manda in soffitta la ‘controriforma’ Castelli, varata dal governo di centrodestra, prima ancora che entri in vigore (la data prevista era il 31 luglio).
E’ scontro sulla riforma della giustizia uscita dalla Commissione del Senato, approdata in Aula il 4 luglio 2007. Il testo modifica i decreti legislativi sull’accesso in magistratura, sulla progressione economica e l’attribuzione delle funzioni dei magistrati, sulla scuola della magistratura, sul Consiglio direttivo della Cassazione e sui consigli giudiziari.
La manovra per il 2008 conta 213 articoli e ha un valore di 16,4 miliardi euro. Idealmente il testo può essere suddiviso in tre grandi temi: la casa (dalla riduzione dell’Ici alla detrazione per chi vive in affitto); le imprese (riduzione delle aliquote Ires e Irap) e infine aiuti ai lavoratori e sconti alle famiglie.