#IOapro (al Covid), ristoratori allo sbaraglio

Di primo acchito, #IOapro è sembrata subito un’istantanea dell’Italia più pericolosa, quella dei tuttologi che pensano di aver sempre ragione, anche quando l’argomento esula del tutto dalle loro competenze…

I ristoratori di #IOapro parlano di “disubbidienza gentile” e rivendicano imprecisate libertà sancite dalla nostra Costituzione che sarebbero compresse dall’obbligo di chiusura.

Tengono a chiarire che non sono negazionisti ma imprenditori spinti dalla sana voglia (e dal bisogno) di lavorare, finché una di loro svela il suo pensiero in questo video e perdono quell’unico punto che avevano guadagnato: gli ospedali ci dicono che tutti muoiono di Covid solo perché prendono dei soldi.

Ora, a giudizio di chi scrive però, questa è la realtà che si dovrebbe tener presente:

  1. Al di là di tante accalorate tesi, aprire (e frequentare) i ristoranti significa di fatto non rispettare svariate norme anti-Covid. Sul coprifuoco, sul distanziamento, eccetera… I clienti saranno sicuramente identificati e multati dai 400 Euro ai 3 mila;
  2. Stare in dozzine di persone contemporaneamente in un ambiente chiuso, senza mascherina, per il tempo prolungato di una cena ad esempio, equivale alla pressoché certezza di contrarre il virus se vi fosse anche un solo positivo presente. Cosa statisticamente pressoché certa;
  3. Il supporto legale dato dagli avvocati di #IOapro consisterebbe nell’assistenza gratuita per fare ricorso. Ricorso che a giudizio di chi scrive perderanno, vista la palese violazione di numerose norme vigenti, aggiungendo alla sanzione le spese legali di controparte. Lo stesso coordinatore dello staff legale appare molto prudente sulle possibilità di vittoria…
  4. Oltre al diritto al lavoro, alla libertà personale, esistono anche gli articoli 32 e 41 della Costituzione che tutelano la salute del singolo e della collettività, limitando perfino l’iniziativa economica privata se la minacciasse. Come in questo caso. Per cui a un diritto costituzionalmente garantito, quello di circolare e riunirsi pacificamente, dovrebbe senz’ombra di dubbio prevalere quello, sempre costituzionalmente garantito, della tutela della salute individuale e pubblica;
  5. Proprio per la pericolosità del gesto, sempre a giudizio di chi scrive, andrebbe imposta la chiusura dei locali e la sospensione della licenza per 30 giorni;
  6. I “Decreti ristori” hanno assegnato ai ristoratori importanti somme a ripianamento delle perdite da chiusura, quindi non si comprende fino in fondo il disagio della categoria.

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività (…)

Art. 32 Costituzione italiana

“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con la utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (…)

Art. 41 Costituzione italiana

Pur comprendendoli umanamente (sino a un certo punto), con l’iniziativa #IOapro rischiano di farsi (e fare, a tanti) davvero male. Sembrano muoversi “allo sbaraglio” e nello scenario lasciato dalle decine di migliaia di morti per Covid accertati del 2020 non possiamo permetterci alcuna improvvisazione.