Italia Cashless contro i furbetti dello scontrino

Il passaggio dall’uso del contante alla moneta virtuale è una novità per il nostro Paese che dal 1° gennaio ha avviato il programma Italia Cashless.

Con l’obbiettivo di modernizzare il sistema bancario, il sistema dei pagamenti verso la PA e, non da ultimo, rendere più difficile l’evasione fiscale da parte di artigiani, professionisti oltre che di quella frazione degli esercenti dal facile “reset” del registratore di cassa, in molti Paesi il “Cashless” è la norma da molti anni.

Prima fra tutti la Corea del Sud (fin dal ’99!) seguita dal Sud-Est asiatico e dall’Oriente tutto dove, ben oltre l’uso di un banale bancomat contactless, acquistare mediante la scansione di un QR code o tramite il riconoscimento automatico del proprio viso non stupisce più.

In Italia, fanalino di coda in Europa (e nel mondo per l’uso dei sistemi digitali di pagamento) i termini dell’esperimento italiano sono ormai noti: chi effettuerà nel semestre 1 gennaio – 30 giugno almeno 50 acquisti (anche un semplice caffè al bar) con una delle carte di credito o debito registrate sull’app “IO”, riceverà un bonifico pari al 10% delle singole transazioni, fino a un massimo di 150 Euro, direttamente sul conto corrente desiderato. L’immagine usata è quindi un chiaro fotomontaggio…

Come da prassi, l’opposizione intenta per lo più a ingraziarsi i “furbetti dello scontrino”, contesta l’iniziativa argomentando a proposito del controllo così esercitabile dallo Stato sulle spese dei Cittadini, dimenticando però il fatto che alcuni di essi (Cittadini) stanno di fatto disponendo di entrate “in nero” e che tutti, in regola e non, con gli acquisti non tracciabili per il rifiuto ad accettare un bancomat come mezzo di pagamento, possiamo involontariamente alimentare un ingentissimo “sommerso”.

Al di là dell’incentivo dato dal cashback ordinario e della premialità di 1.500 Euro estratti tra quanti siano ta i primi 100 mila per numero di transazioni nel semestre, la questione principale affrontata è quella dell’evasione fiscale e, se è vero che, come si stima a tal proposito, la sola Padova evade più dell’intera Svezia, a mio giudizio, qualunque iniziativa vada nella direzione di “controllare l’incontrollato” dovrebbe trovare tutti concordi…


Per approfondimento:

Sito ufficiale di Italia Cashless