Una premessa prima di parlare della cosiddetta Multa GreenPass.
Dal 31 gennaio 2020 l’Italia come il resto del Mondo è in stato di emergenza sanitaria per la diffusione del Coronavirus Sars-Cov-2, una sequenza di RNA circa 600 volte più piccola della sezione di un capello, senza cervello, braccia, gambe, denti né artigli, che può diffondersi solo se trasmessa da uomo a uomo, o con le emissioni di fiato nell’intera stanza semplicemente parlando, o toccandosi naso, bocca e occhi senza disinfettarsi le mani dopo aver toccato una superficie dove sia stato depositato da altri in precedenza.
Ai milioni di morti, alle economie compromesse, alla sofferenza degli intubati e agli strascichi negli anni a venire per chi ne è comunque uscito, ai lockdown in conseguenza dei focolai divampati ovunque dalle città che ‘non si ferma(va)no’ tra ‘aperitivi per sconfiggere la paura’, festicciole e sciatine con l’aiuto di politici magari segretamente vaccinati ma pubblicamente insofferenti alle mascherine, una certa politica, sfidando la scienza, ha evidentemente deciso di cedere alle pressioni di alcune lobby economiche permettendo, a chi lo voglia, di surfare la quarta ondata per sfamare la propria voglia di cultura o di una cena.
Eccoci così alla misura del GreenPass senza il quale dal 6 agosto 2021 – non – si potrà accedere ai luoghi dove ci sia servizio di ristorazione al tavolo al chiuso, spettacoli, eventi sportivi, musei, piscine, centri benessere, sagre, convegni, sale da gioco o scommesse e infine concorsi pubblici.
Il Decreto prevede che i titolari o i gestori dei servizi e delle attività di cui sopra siano tenuti a verificare che l’accesso ai predetti avvenga solo nel rispetto delle prescrizioni decise nel Consiglio dei Ministri nr. 30 del 22 luglio 2021, ossia che attraverso un’app sviluppata dal Ministero della Salute chiamata VerificaC19 si verifichi la validità del GreenPass degli avventori.
La mancata attribuzione delle relative funzioni pubbliche alleggerisce le responsabilità (penali) di chi usi un GreenPass altrui, o scaduto, o contraffatto ma, al tempo stesso, non permette al ‘controllore’ di verificare che il portatore del GreenPass sia effettivamente il suo titolare perché non gli attribuisce tale potere.
L’app VerificaC19, al termine del controllo, mostrando nome e data di nascita, chiede di confrontare il nominativo che appare al termine della verifica con un documento d’identità ma l’esibizione pare rimessa alla ‘cortese collaborazione’ dell’interessato che non sembra soggiacere ad alcun espresso obbligo.
Impedire l’accesso a qualcuno che si rifiuti di esibire un proprio documento d’identità a chi non risulta abbia la facoltà di richiederlo, anche se con le migliori intenzioni di tenere sé e i presenti al riparo da eventuali rischi di contagio, potrebbe rivelarsi una cattiva idea per cui, a parere di chi scrive, in caso di mancata collaborazione spontanea e di incongruenze con il nominativo o la data di nascita esposte, sarebbe opportuno chiamare prudenzialmente le Forze di Polizia illustrando l’esigenza di accertare situazioni non chiare, per l’incolumità di tutti i presenti.
Parallelamente all’obbligo, è prevista la cd. Multa GreenPass. Se durante un controllo si dovesse accertare che il GreenPass sia scaduto, inesistente o contraffatto, per il gestore del luogo – e – per l’interessato scatterà una sanzione amministrativa da € 400 a € 1.000. In più, alla terza sanzione in tre giorni distinti, sarà disposta la chiusura dell’attività per un periodo da 1 a 10 giorni a seconda della gravità della violazione.
Più complicato il caso e pesanti le conseguenze nel caso in cui il GreenPass risulti sospeso per la sopraggiunta positività al virus. In questo caso il soggetto in questione starebbe violando la misura dell’isolamento fiduciario costituendo un grave pericolo per l’incolumità pubblica e quindi, oltre alle sanzioni già viste, si aggiungerebbe la reclusione da 3 a 18 mesi e un’ammenda da € 500 a € 5.000 euro in base all’articolo 7 del Decreto Legge nr. 19/2020
Qui la sintesi delle misure prese dal Governo Draghi: https://www.governo.it/node/17514