Perché l’allevamento intensivo viola i diritti fondamentali degli animali

L’allevamento intensivo è un sistema di produzione di carne, latte e uova che comporta l’utilizzo di pratiche crudeli al punto da rendere evidente che ogni allevamento intensivo viola i diritti fondamentali degli animali. Questo sistema prevede infatti l’allevamento di grandi quantità di animali in spazi ristretti, dove vengono sottoposti a condizioni di vita estremamente stressanti e poco igieniche. In questo articolo, esploreremo il motivo per cui l’allevamento intensivo viola i diritti fondamentali degli animali.

Nessuno si sorprenderà per l’affermazione secondo cui l’allevamento intensivo comporta il confinamento degli animali in spazi ristretti. Questi animali non hanno spazio sufficiente per muoversi o comportarsi in modo naturale e spesso devono condividere le loro gabbie o i loro recinti con altri animali. Queste condizioni stressanti possono portare a comportamenti anormali, come il cannibalismo e l’autolesionismo per prevenire i quali vengono perfino sottoposti a raccapriccianti mutilazioni.

Inoltre, l’allevamento intensivo prevede l’utilizzo di pratiche crudeli come la castrazione e la coda tagliata, senza alcuna anestesia. Queste pratiche causano senza dubbio dolore e sofferenza agli animali, e spesso portano a infezioni e lesioni permanenti.

L’allevamento intensivo prevede anche l’utilizzo di sostanze chimiche per promuovere la crescita degli animali e prevenire le malattie. Queste sostanze possono avere effetti negativi sulla salute degli animali e possono causare problemi di salute anche per gli esseri umani che consumano la carne o i prodotti derivati.

Inoltre, l’allevamento intensivo prevede l’utilizzo di mangimi che spesso contengono sostanze nocive, come antibiotici e ormoni. Questi mangimi possono causare problemi di salute per gli animali, e possono anche contribuire alla diffusione di malattie resistenti agli antibiotici nell’uomo.

L’allevamento intensivo comporta anche l’utilizzo di tecniche di selezione genetica che spesso portano a deformità fisiche e problemi di salute per gli animali. Queste tecniche possono anche portare a una maggiore vulnerabilità alle malattie e a una riduzione della diversità genetica all’interno delle razze animali.

Se ciò non bastasse, l’allevamento intensivo comporta una maggiore esposizione degli animali a malattie e infezioni, a causa delle condizioni igieniche spesso precarie e della mancanza di spazio. Queste malattie spesso portano alla morte degli animali, e possono anche diffondersi all’uomo attraverso il consumo di carne infetta.

Infine, l’allevamento intensivo comporta la morte prematura degli animali, che spesso vengono uccisi prima del loro ciclo di vita naturale. Questi animali vengono uccisi in modo crudele, spesso attraverso l’uso di elettroshock, gas, pistole spara-chiodi, annegamento, triturazione o schiacciamento.

E’ quindi lecito sostenere che l’allevamento intensivo viola i diritti fondamentali degli animali causando loro sofferenza, dolore e morte prematura, e dovremmo tutti fare la nostra parte per promuovere l’allevamento etico e sostenibile, che rispetti il benessere degli animali e l’ambiente.

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