Pensione con sistema contributivo puro 2023: guida al funzionamento e al calcolo dell’assegno

pensione con sistema contributivo puro 2023: guida al funzionamento e al calcolo dell’assegno

Il regime contributivo rappresenta una delle principali forme di previdenza sociale in Italia. A partire dal 2023, il sistema pensionistico italiano adotterà il cosiddetto “sistema contributivo puro”, che introdurrà importanti novità per i futuri pensionati. In questo articolo, forniremo una guida completa al funzionamento e al calcolo dell’assegno pensionistico nel nuovo regime.

Il regime contributivo si basa sul principio secondo cui l’importo della pensione è direttamente correlato ai contributi versati durante la vita lavorativa. In altre parole, più si contribuisce, maggiore sarà l’assegno pensionistico. Questo sistema si contrappone al regime retributivo, in cui l’importo della pensione è calcolato in base all’ultima retribuzione percepita.

Con l’introduzione del sistema contributivo puro nel 2023, il calcolo dell’assegno pensionistico subirà importanti modifiche. Innanzitutto, verrà eliminato il cosiddetto “scivolo” contributivo, che prevedeva una riduzione progressiva dei contributi versati negli ultimi anni di lavoro. Inoltre, verrà introdotto un nuovo metodo di calcolo dell’assegno, basato su un coefficiente di trasformazione.

Il coefficiente di trasformazione rappresenta il rapporto tra i contributi versati e l’aspettativa di vita media. Questo significa che, all’aumentare dell’aspettativa di vita, l’assegno pensionistico sarà ridotto proporzionalmente. Ad esempio, se l’aspettativa di vita media aumenta di un anno, l’assegno pensionistico sarà ridotto del 2%. Questo meccanismo permette di garantire la sostenibilità del sistema pensionistico nel lungo termine.

Per calcolare l’assegno pensionistico nel regime contributivo puro, è necessario prendere in considerazione diversi fattori. Innanzitutto, bisogna considerare l’importo dei contributi versati durante la vita lavorativa. Questo dato può essere ottenuto consultando il proprio estratto conto previdenziale, che riporta tutte le informazioni relative ai contributi versati.

Successivamente, bisogna calcolare il coefficiente di trasformazione, che dipende dall’età di pensionamento e dall’aspettativa di vita media. Questi dati sono stabiliti annualmente dall’INPS e possono essere consultati sul sito istituzionale dell’ente previdenziale. Una volta ottenuto il coefficiente di trasformazione, basta moltiplicarlo per l’importo dei contributi versati per ottenere l’assegno pensionistico.

È importante sottolineare che il sistema contributivo puro prevede anche la possibilità di cumulare più periodi contributivi. Ad esempio, se si è lavorato sia nel settore pubblico che in quello privato, è possibile sommare i contributi versati in entrambi i settori per ottenere un assegno pensionistico più elevato. Questa possibilità di cumulo dei contributi rappresenta un vantaggio per i lavoratori che hanno avuto carriere lavorative eterogenee.

Per quanto riguarda i riferimenti normativi, il sistema pensionistico italiano è disciplinato principalmente dalla legge n. 214 del 2011, che ha introdotto importanti modifiche al sistema previdenziale. Inoltre, è possibile fare riferimento al decreto legislativo n. 252 del 2005, che ha istituito il regime contributivo e ha stabilito le principali regole per il calcolo dell’assegno pensionistico.

In conclusione, il sistema contributivo puro rappresenta una novità importante per i futuri pensionati italiani. Questo regime prevede un calcolo dell’assegno pensionistico basato sui contributi versati durante la vita lavorativa e sull’aspettativa di vita media. È fondamentale conoscere le regole e i meccanismi di calcolo per poter pianificare al meglio la propria pensione.