Pensione garantita: l’ex coniuge non perde i diritti previdenziali

Status dell’ex coniuge divorziato: reversibilità della pensione

L’ex coniuge divorziato ha diritto alla reversibilità della pensione del proprio ex coniuge, garantendo così una sicurezza economica anche dopo la fine del matrimonio. Questo diritto è sancito dalla legge e rappresenta un importante sostegno per coloro che si trovano in questa situazione. Vediamo nel dettaglio quali sono le normative che regolano questa questione e come funziona la reversibilità della pensione per l’ex coniuge divorziato.

La legge italiana prevede che l’ex coniuge divorziato abbia diritto alla reversibilità della pensione dell’ex coniuge, a condizione che siano stati rispettati determinati requisiti. In particolare, l’articolo 2 della legge n. 335/1995 stabilisce che l’ex coniuge divorziato ha diritto alla reversibilità della pensione se il matrimonio è durato almeno dieci anni e se il divorzio è stato pronunciato dopo il 1° gennaio 1996. Questo significa che se il matrimonio è durato meno di dieci anni o se il divorzio è avvenuto prima di tale data, l’ex coniuge non avrà diritto alla reversibilità della pensione.

La reversibilità della pensione per l’ex coniuge divorziato è regolata anche dall’articolo 2 della legge n. 335/1995. Questo articolo stabilisce che l’ex coniuge divorziato ha diritto alla reversibilità della pensione se l’ex coniuge è deceduto e se il matrimonio è stato sciolto per divorzio o annullamento. Inoltre, è necessario che l’ex coniuge divorziato non abbia contratto un nuovo matrimonio o una nuova unione civile.

Per ottenere la reversibilità della pensione, l’ex coniuge divorziato deve presentare domanda all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) entro un anno dalla data del decesso dell’ex coniuge. La domanda deve essere corredata da tutta la documentazione necessaria, come il certificato di matrimonio, il certificato di divorzio e il certificato di morte dell’ex coniuge. È importante presentare la domanda entro il termine previsto, altrimenti si rischia di perdere il diritto alla reversibilità della pensione.

Una volta presentata la domanda, l’INPS valuterà la situazione e, se tutti i requisiti sono stati rispettati, procederà al riconoscimento della reversibilità della pensione. L’importo della pensione reversibile sarà pari al 60% dell’importo della pensione dell’ex coniuge deceduto. È importante sottolineare che la reversibilità della pensione non è cumulabile con altre forme di pensione, come ad esempio la pensione di reversibilità per il coniuge superstite.

È altresì importante sottolineare che l’ex coniuge divorziato ha diritto alla reversibilità della pensione anche se l’ex coniuge deceduto aveva una pensione di invalidità o una pensione di inabilità. In questo caso, l’importo della pensione reversibile sarà pari al 60% dell’importo della pensione di invalidità o di inabilità dell’ex coniuge deceduto.

In conclusione, l’ex coniuge divorziato ha diritto alla reversibilità della pensione dell’ex coniuge deceduto, a condizione che siano stati rispettati determinati requisiti. È importante presentare la domanda entro un anno dalla data del decesso dell’ex coniuge e fornire tutta la documentazione necessaria. L’INPS valuterà la situazione e, se tutti i requisiti sono stati rispettati, procederà al riconoscimento della reversibilità della pensione. Questo diritto rappresenta un importante sostegno economico per l’ex coniuge divorziato, garantendo una sicurezza finanziaria anche dopo la fine del matrimonio.