L’introduzione delle azioni collettive crea legittime aspettative di maggior protezione dei risparmiatori, frequenti vittime di clamorosi scandali finanziari, e induce a sperare nel risarcimento individuale dei consumatori danneggiati dalla formazione da cartelli già sanzionati dall’Autorità antitrust. Tuttavia, l’esperienza degli Stati Uniti evidenzia un ruolo altrettanto importante delle azioni collettive per risarcimento di danni causati da prodotti difettosi e fondate sulla responsabilità civile dei produttori. Coprono una vasta categoria di incidenti: dalle contaminazioni con amianto ai danni prodotti da farmaci, dalle trasfusioni con sangue infetto alle esplosioni di contenitori. La loro popolarità è cresciuta fino al punto di ispirare alcuni romanzi, la cui trama ruota intorno a risarcimenti milionari, da ripartire fra vaste platee di vittime e pochi professionisti del diritto.
Basterà una legge sulle class action per diffondere anche in Italia una simile tradizione? Probabilmente no, dal momento che restano notevoli le differenze fra Europa e Stati Uniti per quanto riguarda il regime di responsabilità oggettiva del produttore, le garanzie offerte dallo Stato sociale e il costo di accesso alla giustizia. (…)