Cosa fare per i contributi INPS versati ma non accreditati

Nel panorama previdenziale italiano, non è raro imbattersi in situazioni in cui i contributi INPS versati non risultano accreditati. Questa circostanza può generare non pochi problemi, soprattutto quando si avvicina il momento del pensionamento e si scopre che mancano all’appello alcuni contributi. Ma cosa fare in questi casi?

Innanzitutto, è importante capire che i contributi INPS versati ma non accreditati possono essere dovuti a diverse ragioni. Può trattarsi di un errore dell’ente previdenziale, di un ritardo nel versamento da parte del datore di lavoro, o di un mancato riconoscimento di periodi di lavoro effettuato all’estero. In ogni caso, è fondamentale agire tempestivamente per risolvere la questione.

Il primo passo da compiere è quello di verificare la propria posizione contributiva. Questa operazione può essere effettuata accedendo al sito dell’INPS, nella sezione “Servizi Online”, e consultando il proprio estratto conto contributivo. In questo documento sono riportati tutti i contributi versati e accreditati a favore del lavoratore. Se si riscontrano delle incongruenze, è possibile presentare un reclamo all’INPS.

Il reclamo può essere presentato direttamente online, attraverso il servizio “Reclami e segnalazioni” disponibile sul sito dell’INPS, oppure recandosi presso uno degli sportelli dell’ente. È importante ricordare che il reclamo deve essere presentato entro 5 anni dalla data in cui i contributi INPS versati ma non accreditati avrebbero dovuto essere registrati.

Nel reclamo, è necessario indicare con precisione i periodi di lavoro per i quali si contesta la mancata accreditamento dei contributi, fornendo altresì tutte le prove documentali a sostegno della propria richiesta. Queste possono includere contratti di lavoro, buste paga, dichiarazioni dei redditi, ecc.

Se l’INPS non dovesse rispondere entro 45 giorni dalla presentazione del reclamo, o se la risposta non fosse soddisfacente, è possibile rivolgersi al giudice del lavoro. Quest’ultimo, a seguito di un’accurata valutazione del caso, può ordinare all’INPS di accreditare i contributi mancanti.

A parere di chi scrive, è fondamentale rivolgersi a un avvocato o a un consulente del lavoro esperto in materia previdenziale per gestire al meglio la questione. Questi professionisti, infatti, possono fornire un supporto prezioso nella compilazione del reclamo e nella gestione di eventuali controversie con l’INPS.

Inoltre, è importante sottolineare che la legge prevede la possibilità di “riscattare” i contributi non versati o non accreditati. Il riscatto dei contributi, previsto dall’articolo 2123 del Codice Civile, consente di versare all’INPS l’importo corrispondente ai contributi mancanti, in modo da poter raggiungere il numero di anni di contribuzione necessari per andare in pensione. Tuttavia, questa operazione ha un costo non indifferente e deve essere valutata attentamente.

Possiamo quindi dire che, in caso di contributi INPS versati ma non accreditati, è fondamentale agire tempestivamente e con l’ausilio di professionisti esperti. Solo così sarà possibile risolvere la questione nel modo più efficace e vantaggioso possibile. Ricordiamo, infine, che la tutela dei propri diritti previdenziali è un dovere di ogni lavoratore, per garantire un futuro sereno e senza sorprese.