Diritti e doveri nella convivenza di fatto: gli obblighi previsti dalla legge

Diritti e doveri nella convivenza di fatto: gli obblighi previsti dalla legge

La convivenza di fatto è una forma di convivenza tra due persone che decidono di vivere insieme senza contrarre matrimonio. In questa situazione, è importante conoscere i diritti e i doveri che la legge prevede per entrambi i conviventi. Nel presente articolo, verranno analizzati gli obblighi che sorgono dalla convivenza di fatto, facendo riferimento ai principali riferimenti normativi.

La convivenza di fatto, pur non avendo una disciplina specifica nel nostro ordinamento, è riconosciuta e tutelata dalla legge. Infatti, l’articolo 2 della Costituzione italiana sancisce il principio di uguaglianza e vieta ogni discriminazione, compresa quella basata sullo stato civile. Pertanto, i conviventi di fatto hanno gli stessi diritti e doveri di quelli che hanno contratto matrimonio.

Uno dei principali diritti che sorgono dalla convivenza di fatto è quello alla casa familiare. Infatti, l’articolo 540 del Codice Civile prevede che, in caso di separazione o cessazione della convivenza, il convivente che dimostra di aver contribuito in modo significativo alla formazione del patrimonio comune ha diritto a una quota di partecipazione agli eventuali beni immobili acquistati durante la convivenza. Questo diritto è riconosciuto anche in caso di morte di uno dei conviventi, in base all’articolo 570 del Codice Civile.

Altro diritto fondamentale è quello alla pensione di reversibilità. Infatti, l’articolo 2 della legge 335/1995 prevede che il convivente di fatto abbia diritto alla pensione di reversibilità in caso di morte del partner, a condizione che la convivenza sia durata almeno cinque anni o che sia stato formato un figlio in comune. Questo diritto è stato esteso anche alle unioni civili, come previsto dalla legge 76/2016.

Tuttavia, insieme ai diritti, sorgono anche dei doveri per i conviventi di fatto. Uno dei principali doveri è quello di contribuire alle spese della convivenza in modo proporzionale alle rispettive capacità economiche. Questo principio è sancito dall’articolo 143 del Codice Civile, che prevede che i conviventi abbiano l’obbligo di contribuire alle spese comuni in base alle proprie possibilità.

Un altro dovere è quello di assistenza morale e materiale reciproca. Infatti, l’articolo 143 del Codice Civile prevede che i conviventi abbiano l’obbligo di prestarsi assistenza morale e materiale, in base alle rispettive capacità e alle esigenze della convivenza. Questo dovere si estende anche alla cura e all’educazione dei figli, se presenti.

Inoltre, i conviventi di fatto hanno l’obbligo di rispettare la privacy reciproca. Questo significa che non possono violare la riservatezza dell’altro convivente, né interferire nella sua sfera personale. Questo principio è sancito dall’articolo 10 della Costituzione italiana, che tutela il diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati personali.

È importante sottolineare che, a parere di chi scrive, la convivenza di fatto non conferisce automaticamente i diritti e i doveri previsti per i coniugi. Pertanto, è consigliabile stipulare un contratto di convivenza, in cui vengono regolati in modo chiaro e dettagliato i diritti e i doveri dei conviventi. Questo contratto può essere redatto anche con l’assistenza di un avvocato o di un notaio, per garantire la sua validità e opponibilità ai terzi.

Possiamo quindi dire che la convivenza di fatto comporta sia diritti che doveri per i conviventi. Tra i principali diritti, vi sono quello alla casa familiare e alla pensione di reversibilità. Tra i principali doveri, vi sono quello di contribuire alle spese della convivenza e di prestarsi assistenza morale e materiale reciproca. È importante conoscere e rispettare questi obblighi, al fine di garantire una convivenza serena e armoniosa.