Grazie a UniTrento e OMS prende vita il “COVID-19 Litigation Project”, prima banca dati open access che aiuta i giudici di tutto il mondo a decidere con rapidità e riscontri internazionali sulla legittimità delle decisioni governative in tema di diritti fondamentali e pandemia. La sfida: bilanciare diritti e libertà fondamentali.
Quando e su quali basi uno Stato può essere ritenuto responsabile per le misure adottate in una pandemia? La dichiarazione di stato di emergenza è sempre un passaggio necessario per adottare provvedimenti restrittivi delle libertà personali? Chi giudica la discrezionalità con cui i governi decidono in una situazione di crisi e come si bilanciano diritti fondamentali dell’individuo e diritti della collettività? Questi e molti altri interrogativi animano il dibattito politico e mediatico sin dall’inizio della pandemia da Covid 19. Non solo: sono divenute questioni di tale importanza per i cittadini da entrare nelle conversazioni quotidiane e sui social.
In prima linea nel determinare la legittimità delle misure di salute pubblica decise dagli Stati per affrontare il COVID-19 sono i giudici e le corti, che usano lo strumento del diritto per bilanciare la protezione della salute con altri diritti fondamentali e per garantire razionalità, ragionevolezza e proporzionalità degli interventi governativi. Per aiutare le corti nel loro lavoro nasce il progetto “COVID-19 Litigation Project”, la prima banca dati internazionale dove sono sistematicamente raccolte e analizzate le informazioni sul contenzioso relativo agli interventi di salute pubblica assunti nei diversi paesi del mondo per contrastare la pandemia. Un catalogo organizzato, disponibile online in modalità open access, in cui consultare controversie legate all’adozione di misure di salute pubblica a livello regionale, nazionale o sub-nazionale.
La rete – Il database è frutto della collaborazione internazionale tra un gruppo di giudici e studiosi/e, coordinato dall’Università di Trento con la sua Facoltà di Giurisprudenza e con il sostegno finanziario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Al progetto partecipano università e centri di ricerca europei, del Nord e Sud America, dell’Africa, dell’Asia e dell’Australia.
«La crisi sanitaria ha messo i governi di fronte a sfide senza precedenti per la protezione della vita e della sicurezza e li ha posti di fronte alla necessità di fare scelte, spesso tragiche, bilanciando diritti diversi e libertà fondamentali» spiega Paola Iamiceli, docente UniTrento e coordinatrice del progetto internazionale. «Abbiamo ideato e realizzato la banca dati per supportare soprattutto rappresentanti istituzionali e politici, avvocati/e che svolgono il loro ruolo in contesti pubblici e privati, giudici e chi in generale si occupa di diritto. Permette loro di imparare dalle esperienze emerse in diverse giurisdizioni e può stimolare il dialogo inter-giurisdizionale per coordinare le risposte alle crisi sanitarie».
CoViD-19 Litigation Project: come funzione il database
Per proteggere chi è più vulnerabile e garantire bilanciamento tra diritti e solidarietà sociale, le corti sono oggi chiamate a considerare questioni scientifiche e giuridiche complesse, peraltro in tempi brevi e con prove scientifiche limitate.
La selezione dei casi si concentra sul contenzioso riguardante le impugnazioni di atti degli Stati (e delle loro articolazioni sub-statali), incluse le situazioni in cui le amministrazioni hanno omesso interventi di salute pubblica. I casi pubblicati nel database provengono da giurisdizioni (Stati membri dell’OMS, compresi i sistemi giuridici nazionali e subnazionali) in tutte le regioni del mondo, e, ove applicabile, da tribunali sovranazionali, come la Corte europea dei diritti dell’uomo. Il database include i riferimenti essenziali sui casi selezionati, così come una sintesi in lingua inglese dei principi di diritto applicati dalle corti.
I casi sono identificati attraverso una rete internazionale di giudici e studiosi costruita ad hoc, con il supporto di banche dati pubbliche e ricerche media trasversali ed estensive. È stato inoltre attivato uno strumento di crowd sourcing, che permette un coinvolgimento più ampio della comunità. Il sito web del progetto – https://www.covid19litigation.org/ – ospiterà un canale dedicato alla segnalazione di casi da parte degli utenti del database.
La banca dati sarà continuamente aggiornata per riflettere gli sviluppi del diritto di ogni giurisdizione. Una ricerca interattiva è resa disponibile in modo che gli utenti possano anche fornire suggerimenti per l’integrazione del database, la sua fruizione e utilità.
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Per consultare la banca dati: https://www.covid19litigation.org/