Da qualunque prospettiva lo si guardi, il progetto ‘Fuori dalle gabbie’ della Fondazione Cave Canem Onlus è una perla rara in cui Istituzioni e Cittadini sono confluiti e hanno messo il meglio di loro stessi a disposizione di una iniziativa della quale esistono solo risvolti positivi.
Coinvolgendo persone detenute in percorsi formativi e lavorativi affidati a medici, veterinari ed esperti delle varie discipline coinvolte, tali da permettere l’acquisizione di solide competenze professionali utili nel corso del progetto e spendibili al termine della pena se non già nel corso della stessa, Cave Canem Onlus fornisce un servizio qualitativamente elevato di gestione e di accudimento di cani senza famiglia, spesso incolpevoli vittime di abbandono e maltrattamenti, cuccioli o anziani, di razza e non, bisognosi di assistenza costante.
Grazie alla collaborazione tra Casa Circondariale di Spoleto, Amministrazione comunale e canile comunale, il piccolo rifugio per cani realizzato all’interno della Casa di Reclusione ha impiegato finora attivamente due detenuti, ha fornito assistenza (e affetto) costante agli otto cani loro affidati, e ha dato una casa a tre di questi già adottati andando quindi a influire positivamente anche su altrettante famiglie.
Proprio per l’impatto sociale benefico delle adozioni, ricordiamo la nostra petizione: Vietiamo la compravendita di cani per favorire le adozioni dai canili!
Superando i pregiudizi più comuni e tendendo una mano (o una zampa) a chi in un momento di difficoltà sia in cerca di un’opportunità di riscatto e rinascita, è grazie a persone come la dott.ssa Chiara Pellegrini, direttrice della Casa di Reclusione di Spoleto, la dott.ssa Chiara Nicchinonni alla Direzione Ambiente e Turismo di Spoleto, la dott.ssa Federica Andreini, istruttrice dell’Ufficio Ambiente del Comune di Spoleto, il Commissario Marco Piersigilli, comandante della Polizia Penitenziaria e il dott. Pietro Carraresi, responsabile dell’area trattamentale ma anche e soprattutto alla Presidente di Cave Canem Onlus Adriana Possenti e alla Vicepresidente avv. Federica Faiella che ora esiste un modello replicabile in ogni Istituto penitenziario.
Per conoscere l’associazione, qui il collegamento!