La PA non risponde? È inadempiente e deve risarcirti il danno

Silenzio inadempimento della PA e risarcimento del danno: un problema che spesso si verifica quando si interagisce con la Pubblica Amministrazione. Ma cosa si intende con questo termine? E quali sono i diritti del cittadino in caso di inadempimento da parte della PA? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su questi aspetti, analizzando anche i riferimenti normativi che regolamentano la materia.

Il silenzio inadempimento della PA si verifica quando un cittadino presenta una richiesta o un’istanza alla Pubblica Amministrazione e questa non risponde entro i termini previsti dalla legge. Questo comportamento può causare notevoli disagi al cittadino, che si trova in una situazione di incertezza e di mancata tutela dei propri diritti.

La normativa che regola il silenzio inadempimento della PA è contenuta nel Decreto Legislativo n. 39 del 2013, che ha introdotto il principio del “silenzio assenso” per semplificare le procedure amministrative. Secondo questo principio, se la PA non risponde entro i termini previsti, si considera che la richiesta del cittadino sia stata accolta.

Tuttavia, il silenzio inadempimento può essere considerato anche come un vero e proprio inadempimento da parte della PA, che non rispetta i doveri di tempestività e trasparenza previsti dalla legge. In questi casi, il cittadino ha il diritto di chiedere il risarcimento del danno subito a causa dell’inadempimento.

Il risarcimento del danno può essere richiesto sia in forma patrimoniale che non patrimoniale. Nel primo caso, il cittadino può chiedere il rimborso delle spese sostenute a causa dell’inadempimento, come ad esempio le spese legali o i danni materiali subiti. Nel secondo caso, il cittadino può chiedere un risarcimento per il danno morale subito a causa dell’inadempimento, come ad esempio lo stress o l’ansia causati dalla mancata risposta della PA.

Per ottenere il risarcimento del danno, il cittadino deve presentare una richiesta formale alla PA, indicando in modo dettagliato il danno subito e le ragioni per cui si ritiene che la PA sia inadempiente. La richiesta deve essere corredata da documentazione comprovante il danno subito.

La PA ha il dovere di rispondere alla richiesta di risarcimento entro i termini previsti dalla legge. In caso di mancata risposta o di risposta negativa, il cittadino può presentare un ricorso al Giudice Amministrativo, che valuterà la fondatezza della richiesta e potrà condannare la PA al risarcimento del danno.

È importante sottolineare che il risarcimento del danno per silenzio inadempimento della PA non è automatico, ma dipende dalla dimostrazione del nesso causale tra l’inadempimento e il danno subito. Il cittadino deve quindi fornire prove concrete dell’inadempimento e del danno subito.

In conclusione, il silenzio inadempimento della PA può causare notevoli disagi al cittadino, che ha il diritto di chiedere il risarcimento del danno subito. La normativa vigente prevede il principio del silenzio assenso, ma in caso di inadempimento da parte della PA, il cittadino può richiedere il risarcimento del danno sia in forma patrimoniale che non patrimoniale. È importante presentare una richiesta formale e fornire prove concrete del danno subito. Il Giudice Amministrativo sarà poi competente per valutare la fondatezza della richiesta e condannare la PA al risarcimento del danno. Altresì, è fondamentale che la PA rispetti i doveri di tempestività e trasparenza previsti dalla legge, al fine di evitare situazioni di inadempimento e tutelare i diritti dei cittadini.