Liberare galline, anatre e oche è un abuso: ecco cosa rischia un allevatore

Abuso di animali da cortile: cosa rischia chi libera galline, anatre o oche

Liberare galline, anatre e oche può sembrare un gesto di compassione verso gli animali, ma in realtà si tratta di un abuso nei confronti di queste creature. Gli allevatori che si trovano di fronte a questa situazione rischiano sanzioni penali e amministrative, oltre a danni economici considerevoli. È importante conoscere le normative vigenti e le conseguenze che si possono subire per evitare di commettere un reato.

Secondo la legge italiana, gli animali da cortile sono considerati proprietà privata e come tali devono essere trattati. Il Codice Penale, all’articolo 544 bis, punisce chiunque maltratta o abbandona animali domestici o d’affezione con la reclusione da tre mesi a un anno o con una multa da 1.000 a 10.000 euro. Questa normativa si applica anche agli animali da cortile, comprese le galline, le anatre e le oche.

Inoltre, l’abbandono di animali è punito anche dal Codice Civile, all’articolo 727, che prevede il risarcimento dei danni causati. Gli allevatori che liberano le loro galline, anatre o oche rischiano quindi di dover pagare una somma considerevole per il danno arrecato alla proprietà altrui o per eventuali danni causati agli animali stessi.

Oltre alle sanzioni penali e amministrative, l’allevatore che libera i suoi animali da cortile si espone anche a gravi conseguenze economiche. Infatti, questi animali sono allevati per la produzione di uova, carne o piume, e la loro liberazione comporta la perdita di un’intera produzione. Questo può causare un danno economico notevole per l’allevatore, che si troverà a dover affrontare la mancanza di reddito derivante dalla vendita dei prodotti.

Inoltre, l’allevatore potrebbe subire danni anche a livello reputazionale. Liberare gli animali da cortile può essere considerato un gesto irresponsabile e poco etico, che potrebbe danneggiare l’immagine dell’allevamento agli occhi dei consumatori. Questo potrebbe portare a una diminuzione della clientela e quindi a una riduzione dei profitti.

È altresì importante considerare il benessere degli animali stessi. Le galline, le anatre e le oche allevate in modo corretto e rispettoso delle loro esigenze possono godere di una buona qualità di vita. Liberarle improvvisamente in un ambiente sconosciuto può causare loro stress e mettere a rischio la loro sopravvivenza. Questi animali sono abituati a vivere in un determinato contesto e non sono in grado di adattarsi facilmente a nuove situazioni.

In conclusione, liberare galline, anatre e oche è un abuso nei confronti di questi animali da cortile. Gli allevatori che si trovano di fronte a questa tentazione devono considerare le conseguenze legali, economiche e reputazionali che potrebbero subire. È fondamentale rispettare le normative vigenti e garantire il benessere degli animali, evitando di commettere un reato e di arrecare danni a se stessi e agli altri. Abuso di animali da cortile: cosa rischia chi libera galline, anatre o oche.