Adozione internazionale: le regole da seguire per adottare un bambino straniero

Adottare un bambino straniero è un gesto di grande amore e generosità che molte famiglie italiane decidono di compiere. Tuttavia, è importante seguire delle precise regole e procedure per garantire il rispetto dei diritti del minore e per evitare situazioni di sfruttamento o traffico di esseri umani. In questo articolo, esploreremo le principali normative italiane e internazionali che regolano l’adozione internazionale, nonché i passaggi da seguire per intraprendere questo percorso.

In Italia, l’adozione internazionale è disciplinata dalla legge n. 184 del 1983, che stabilisce i principi fondamentali e le modalità di attuazione dell’adozione di minori stranieri. Questa legge è stata successivamente integrata e modificata da altre disposizioni normative, come ad esempio la legge n. 149 del 2001 e il decreto legislativo n. 171 del 2007.

Prima di intraprendere l’iter per l’adozione internazionale, è necessario ottenere un’abilitazione da parte dell’Autorità Centrale per l’Adozione Internazionale (ACAI), che è l’organismo competente per gestire le pratiche relative all’adozione internazionale in Italia. L’ACAI valuta la capacità dei richiedenti di accogliere un minore straniero e verifica che siano rispettati i requisiti previsti dalla legge.

Tra i requisiti fondamentali per adottare un bambino straniero vi è l’età dei richiedenti, che deve essere compresa tra i 25 e i 45 anni. Inoltre, è necessario essere in possesso di idoneità psicofisica e non avere precedenti penali per reati contro la persona o contro i minori. È importante sottolineare che l’adozione internazionale è aperta sia alle coppie sposate che ai single, purché siano in grado di garantire un ambiente familiare stabile e sicuro per il minore.

Una volta ottenuta l’abilitazione, è possibile presentare la domanda di adozione internazionale presso l’ACAI. La domanda deve contenere una serie di documenti, tra cui il certificato di nascita dei richiedenti, il certificato di matrimonio (se applicabile), il certificato di idoneità psicofisica e una serie di referenze personali e professionali. È fondamentale che tutti i documenti siano tradotti in italiano e legalizzati dalle autorità competenti del paese di origine del minore.

Una volta presentata la domanda, l’ACAI avvia una serie di indagini e verifiche per accertare la veridicità delle informazioni fornite dai richiedenti e per valutare la loro idoneità all’adozione. Queste indagini possono includere colloqui con i richiedenti, visite domiciliari e controlli dei precedenti penali. È importante sottolineare che l’ACAI tiene sempre in considerazione il superiore interesse del minore e cerca di garantire che l’adozione avvenga in un contesto familiare adeguato e sicuro.

Una volta completate le indagini, l’ACAI può proporre ai richiedenti l’adozione di un minore straniero. In questo caso, viene avviata la fase di pre-affidamento, durante la quale il minore viene temporaneamente affidato alla famiglia adottiva per un periodo di prova. Durante questo periodo, la famiglia adottiva ha il compito di prendersi cura del minore e di instaurare un legame affettivo con lui.

Al termine del periodo di pre-affidamento, l’ACAI valuta se l’adozione può essere definitivamente autorizzata. In caso affermativo, viene emesso il decreto di adozione, che conferisce alla famiglia adottiva tutti i diritti e gli obblighi di un genitore biologico. È importante sottolineare che l’adozione internazionale non cancella i legami del minore con il suo paese di origine, ma crea una nuova famiglia che si impegna a garantire il suo benessere e la sua crescita armoniosa.

In conclusione, l’adozione internazionale è un percorso complesso che richiede tempo, pazienza e dedizione. È fondamentale seguire le regole e le procedure stabilite dalla legge per garantire il rispetto dei diritti del minore e per evitare situazioni di sfruttamento o traffico di esseri umani. L’ACAI è l’organismo competente per gestire le pratiche relative all’adozione internazionale in Italia e valuta la capacità dei richiedenti di accogliere un minore straniero. L’adozione internazionale crea una nuova famiglia che si impegna a garantire il benessere e la crescita armoniosa del minore, mantenendo sempre vivo il legame con il suo paese di origine.