Società fallita, recuperare i beni distratti si può: ecco l’azione revocatoria

Azione revocatoria fallimentare per recuperare beni distratti

L’azione revocatoria fallimentare è uno strumento giuridico che permette di recuperare i beni distratti da una società fallita. Questa azione, prevista dall’art. 2901 del Codice Civile, consente al curatore fallimentare di agire nei confronti dei soggetti che hanno ricevuto dei pagamenti o dei trasferimenti di beni dalla società in stato di insolvenza.

L’obiettivo dell’azione revocatoria è quello di annullare gli atti compiuti dalla società fallita che hanno causato un impoverimento del patrimonio sociale. In questo modo, si cerca di ripristinare la situazione patrimoniale precedente alla crisi e di garantire una migliore distribuzione dei beni tra i creditori.

Per poter agire con successo, il curatore fallimentare deve dimostrare che l’atto compiuto dalla società sia stato effettuato in stato di insolvenza e che abbia causato un danno ai creditori. Inoltre, deve dimostrare che il terzo beneficiario dell’atto era a conoscenza dello stato di insolvenza della società o che avrebbe dovuto conoscerlo con l’ordinaria diligenza.

L’azione revocatoria può essere esercitata entro un termine di un anno dalla dichiarazione di fallimento, ma può essere estesa fino a cinque anni in alcuni casi particolari. È importante sottolineare che l’azione revocatoria può essere promossa anche nei confronti dei soci della società fallita, qualora abbiano ricevuto dei pagamenti o dei trasferimenti di beni.

La normativa italiana prevede anche alcune ipotesi di presunzione di conoscenza dello stato di insolvenza. Ad esempio, si presume che il terzo beneficiario dell’atto sia a conoscenza dello stato di insolvenza se l’atto è stato compiuto nei sei mesi precedenti la dichiarazione di fallimento. Inoltre, si presume che il socio sia a conoscenza dello stato di insolvenza se l’atto è stato compiuto nei sei mesi precedenti la dichiarazione di fallimento e se il socio ha partecipato alla gestione della società.

È importante sottolineare che l’azione revocatoria fallimentare può essere promossa anche nei confronti dei terzi che hanno agito in buona fede. In questo caso, il terzo può essere obbligato a restituire i beni ricevuti solo se ha tratto un vantaggio ingiusto dalla situazione di insolvenza della società.

L’azione revocatoria fallimentare è uno strumento fondamentale per garantire una migliore distribuzione dei beni tra i creditori e per evitare che i beni della società fallita vengano distratti a vantaggio di alcuni soggetti a discapito degli altri. È altresì importante sottolineare che l’azione revocatoria può essere promossa anche nei confronti dei soci della società fallita, qualora abbiano ricevuto dei pagamenti o dei trasferimenti di beni.

In conclusione, l’azione revocatoria fallimentare è uno strumento giuridico che permette di recuperare i beni distratti da una società fallita. Questa azione consente di ripristinare la situazione patrimoniale precedente alla crisi e di garantire una migliore distribuzione dei beni tra i creditori. È importante agire tempestivamente e dimostrare che l’atto compiuto dalla società sia stato effettuato in stato di insolvenza e che abbia causato un danno ai creditori. L’azione revocatoria può essere promossa anche nei confronti dei soci della società fallita, qualora abbiano ricevuto dei pagamenti o dei trasferimenti di beni.