Cashback fiscale sugli acquisti con carte e app

cashback fiscale sugli acquisti con carte e app

Il cashback fiscale sugli acquisti con carte e app è una misura introdotta dal governo italiano con l’obiettivo di incentivare l’utilizzo dei pagamenti digitali e combattere l’evasione fiscale. Questa iniziativa, che è stata lanciata il 1° gennaio 2021, permette ai cittadini di ottenere un rimborso del 10% sulle spese effettuate con carte di credito, carte di debito o app di pagamento.

Il cashback fiscale è stato introdotto con il Decreto Rilancio (Decreto Legge 34/2020) e successivamente regolamentato con il Decreto MEF del 22 dicembre 2020. Secondo quanto stabilito dalla normativa, il rimborso massimo che un cittadino può ottenere è di 150 euro ogni semestre. Per poter accedere a questa agevolazione, è necessario registrarsi sul sito ufficiale del programma e associare al proprio codice fiscale almeno una carta di pagamento o un’app di pagamento.

Una volta completata la registrazione, ogni volta che si effettua un acquisto con una delle carte o app associate, si accumulano punti cashback. Ogni euro speso corrisponde a un punto cashback, fino ad un massimo di 15 punti per ogni transazione. Una volta raggiunti 1.500 punti, si può richiedere il rimborso di 150 euro. Il rimborso avviene automaticamente sul conto corrente o sulla carta di pagamento associata.

È importante sottolineare che il cashback fiscale è valido solo per gli acquisti effettuati presso esercenti fisici, quindi non è possibile ottenere il rimborso per gli acquisti online. Inoltre, non tutte le transazioni sono valide per il cashback. Sono escluse, ad esempio, le spese effettuate presso tabaccai, edicole, distributori di carburante e giochi pubblici.

Il cashback fiscale è stato accolto con entusiasmo da parte dei cittadini italiani, che hanno visto in questa misura un’opportunità per risparmiare e per incentivare l’utilizzo dei pagamenti digitali. Tuttavia, ci sono state anche alcune critiche e perplessità riguardo all’efficacia di questa iniziativa.

Alcuni sostengono che il cashback fiscale favorisca principalmente le persone con un reddito più alto, in quanto sono quelle che effettuano più spese e quindi accumulano più punti cashback. Inoltre, si è sollevato il dubbio che questa misura possa incentivare gli acquisti superflui, portando ad un aumento del consumo e dell’inquinamento ambientale.

A parere di chi scrive, il cashback fiscale può essere considerato un incentivo positivo per l’utilizzo dei pagamenti digitali, ma è necessario valutare attentamente i suoi effetti e monitorare l’andamento del programma. È importante che questa misura sia accompagnata da politiche di educazione finanziaria e da un controllo accurato per evitare abusi e frodi.

Possiamo quindi dire che il cashback fiscale sugli acquisti con carte e app è una misura che ha suscitato interesse e dibattito. Sarà interessante osservare come si evolverà nel tempo e se porterà i risultati sperati in termini di lotta all’evasione fiscale e promozione dei pagamenti digitali. Altresì, sarà importante valutare se questa iniziativa rappresenta un passo verso una società sempre più digitale e senza contanti.