Nel valutare l’onerosità dell’acquisto di un immobile vanno considerate una serie di spese accessorie e questa breve guida su come si calcola l’imposta di registro sulla prima casa può essere molto utile per evitare sorprese al momento dell’atto…
Cos’è l’imposta di registro?
Per l’erogazione dei servizi pubblici ai Cittadini da parte dello Stato (ne sono un esempio il Sistema Sanitario Nazionale, la difesa militare, la costruzione di strade, ponti, infrastrutture e così via) le risorse finanziarie necessarie vengono trovate mediante le imposte. L’imposta di registro nello specifico è quell’imposta dovuta al compimento di un atto che, per la sua particolare importanza, debba essere annotato in un registro ufficiale a tutela di tutti i soggetti che ne prendano parte e che possano vantare interesse o pretese su quello specifico bene. Benché l’Ufficio del Registro in realtà non esista più, la medesima funzione di registro e pubblicità degli atti di compravendita immobiliare, resta, essendo irrilevante il nome del nuovo ufficio che assolva quella funzione.
Quando è dovuta l’imposta di registro?
A seconda che venditore e/o acquirente siano persone fisiche oppure imprese, e a seconda di quanto tempo sia trascorso dall’ultimazione dei lavori di costruzione o di ristrutturazione, la compravendita sarà assoggettata a IVA oppure a Imposta di registro.
Il principio generale è che l’imposta di registro sia applicabile quando l’acquirente sia una persona fisica e quando la compravendita avvenga entro i 5 (cinque) anni dalla fine dei lavori di costruzione o di ristrutturazione, indifferentemente dal fatto che il venditore sia a propria volta persona fisica oppure impresa.
Nel caso invece in cui anche l’acquirente sia impresa, oppure nel caso in cui l’acquisto avvenga oltre i 5 (cinque) anni anzidetti, allora dovrà applicarsi l’IVA e l’Imposta di registro sarà dovuta nella misura fissa di € 200,00 (duecento).
Come si calcola l’imposta di registro?
Ciò premesso, vediamo come si calcola l’imposta di registro sulla prima casa: regolata dal Testo unico dell’Imposta di registro approvato con DPR nr. 131 del 1986 e successive modifiche reperibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate, questa imposta viene calcolata sulla cosiddetta base imponibile che, in questo caso, sarà definita con il sistema del prezzo-valore sia per il bene principale che per le eventuali pertinenze come autorimesse, cantine, aree scoperte, eccetera.
Partendo dal valore catastale dell’immobile, così come riportato in ogni visura catastale, questo andrà moltiplicato per 1,05 prima e per 120 poi. L’imposta di registro dovuta sarà quindi pari al 9% del prezzo-valore così ottenuto, arrotondato a € 1.000,00 (mille) se inferiore.
Ad esempio, un’abitazione il cui valore sia di € 800,00 quindi avrà un prezzo-valore di (800 x 1,05 x 120 =) € 100.800,00 sul quale calcolare l’imposta di registro del 9% pari a (100.800,00 x 9% =) € 9.072,00
Calcola l’imposta di registro sulla prima casa al 2%
In deroga a quanto appena visto, nel caso in cui l’acquirente non possieda altri immobili che possa adibire a propria residenza nella stessa provincia e qualora già risieda nel (o avvii la pratica di cambio di residenza verso il) comune in cui è sito l’immobile destinato a diventare la propria abitazione principale, potrà chiedere al Notaio di beneficiare dell’applicazione dell’imposta di registro agevolata al 2% sulla prima casa. Oltre a quelle appena citate, l’ulteriore condizione è che l’immobile non presenti caratteristiche di ‘abitazione di lusso’. Potrebbe interessare anche: Nuda proprietà e prima casa, le agevolazioni fiscali
Imposta ipotecaria e imposta catastale
Sia che si tratti di un atto soggetto a IVA oppure a Imposta di registro, all’atto del rogito dovranno essere versate anche l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale, ciascuna nell’ordine dei 50-200 Euro.
Ci auguriamo che questa brevissima guida su come si calcola l’imposta di registro sulla prima casa sia utile. In ogni caso, il Notaio scelto dall’acquirente saprà fornire l’esatto importo che lo stesso dovrà esigere al momento dell’atto.
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