Imu e coniugi separati: a chi spetta pagarla e come funzionano gli sgravi

Imu e coniugi separati: a chi spetta pagarla e come funzionano gli sgravi

L’Imu, acronimo di Imposta Municipale Unica, è un tributo che grava sui proprietari di immobili, compresi quelli adibiti ad abitazione principale. Ma cosa succede nel caso dei coniugi separati? A chi spetta pagarla e come funzionano gli sgravi? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su questi aspetti, analizzando le normative vigenti e le possibili soluzioni.

La questione dell’Imu per i coniugi separati è regolamentata dal Decreto Legislativo n. 23 del 14 marzo 2011, che ha introdotto importanti modifiche al Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Secondo quanto stabilito da questa normativa, l’Imu deve essere pagata dal possessore dell’immobile, che può essere sia il proprietario che il titolare di un diritto reale di godimento, come ad esempio l’usufruttuario. Nel caso dei coniugi separati, quindi, l’Imu dovrà essere pagata da colui che risulta essere il possessore dell’immobile, indipendentemente dal fatto che sia il proprietario o meno.

Tuttavia, è importante sottolineare che la separazione dei coniugi può comportare delle conseguenze in termini di sgravi fiscali legati all’Imu. Infatti, a parere di chi scrive, nel caso in cui l’immobile adibito ad abitazione principale sia assegnato al coniuge che non è proprietario, quest’ultimo potrà beneficiare di una riduzione dell’Imu. Questo è possibile grazie all’articolo 13 del Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011, convertito con modificazioni dalla Legge n. 214 del 22 dicembre 2011, che prevede uno sgravio fiscale per i coniugi separati che risiedono in immobili diversi.

Per poter usufruire di questo sgravio, il coniuge non proprietario dovrà presentare una specifica dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, nella quale attesterà la sua residenza in un immobile diverso da quello assegnato all’altro coniuge. Inoltre, sarà necessario allegare alla dichiarazione una copia del provvedimento di separazione o divorzio, che attesti la situazione di separazione legale dei coniugi.

Una volta presentata la dichiarazione, l’Agenzia delle Entrate provvederà ad applicare lo sgravio fiscale sull’Imu dovuta per l’immobile assegnato al coniuge non proprietario. Questo sgravio sarà calcolato in base alla quota di proprietà dell’immobile assegnato all’altro coniuge e alla sua rendita catastale. In pratica, il coniuge non proprietario pagherà l’Imu solo sulla quota di proprietà dell’immobile che spetta all’altro coniuge.

È importante sottolineare che lo sgravio fiscale per i coniugi separati è valido solo per l’abitazione principale. Nel caso in cui i coniugi possiedano altri immobili, ad esempio se hanno una seconda casa o un immobile adibito a uso commerciale, l’Imu dovrà essere pagata integralmente da entrambi i coniugi, in base alla quota di proprietà di ciascuno.

Altresì, è importante precisare che lo sgravio fiscale per i coniugi separati non è automatico, ma deve essere richiesto dal coniuge non proprietario. È quindi fondamentale presentare la dichiarazione all’Agenzia delle Entrate entro i termini previsti dalla normativa fiscale, altrimenti il coniuge non proprietario sarà tenuto a pagare l’Imu nella sua interezza.

In conclusione, possiamo dire che nel caso dei coniugi separati l’Imu dovrà essere pagata dal possessore dell’immobile, che può essere sia il proprietario che il titolare di un diritto reale di godimento. Tuttavia, il coniuge non proprietario può beneficiare di uno sgravio fiscale presentando una specifica dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, attestando la sua residenza in un immobile diverso da quello assegnato all’altro coniuge. Questo sgravio sarà calcolato in base alla quota di proprietà dell’immobile assegnato all’altro coniuge e alla sua rendita catastale. È importante ricordare che lo sgravio fiscale è valido solo per l’abitazione principale e deve essere richiesto entro i termini previsti dalla normativa fiscale.