L’importanza di un ambiente salubre per la vita umana è un concetto che, negli ultimi decenni, ha acquisito sempre più rilevanza. La tutela dell’ambiente è diventata un tema centrale nelle politiche di molti Paesi, e il diritto a un ambiente salubre è stato riconosciuto a livello internazionale come un diritto fondamentale dell’uomo.
Il diritto a un ambiente salubre è un concetto che trova le sue radici nel diritto internazionale. La Dichiarazione di Stoccolma del 1972, ad esempio, afferma che “l’uomo ha il diritto fondamentale alla libertà, all’uguaglianza e al godimento di condizioni di vita adeguate in un ambiente di qualità tale da permettere una vita di dignità e benessere”. Questo principio è stato poi ribadito in numerosi altri documenti internazionali, come la Dichiarazione di Rio del 1992 e l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
In Italia, il diritto a un ambiente salubre è sancito dalla Costituzione, che all’articolo 9 stabilisce che la Repubblica “tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Questo principio è stato poi sviluppato dalla giurisprudenza, che ha riconosciuto il diritto a un ambiente salubre come un diritto fondamentale dell’uomo, tutelato anche dal Codice Civile e dal Codice Penale.
Il diritto a un ambiente salubre, tuttavia, non è solo un diritto passivo, ma anche un dovere attivo. Ogni cittadino, infatti, ha il dovere di contribuire alla tutela dell’ambiente, attraverso comportamenti responsabili e sostenibili. Questo principio è sancito dalla Legge 349 del 1986, che ha istituito il Ministero dell’Ambiente e la tutela del territorio e del mare, e dalla Legge 152 del 2006, che ha introdotto il principio del “chi inquina paga”.
A parere di chi scrive, il diritto a un ambiente salubre è un diritto fondamentale che deve essere garantito a tutti, senza distinzioni. È un diritto che riguarda non solo la qualità dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo e del cibo che mangiamo, ma anche la bellezza dei luoghi in cui viviamo, la biodiversità delle specie animali e vegetali, la quiete e il silenzio, la pulizia e l’ordine.
Il diritto a un ambiente salubre, altresì, è un diritto che riguarda anche le future generazioni. Come ha affermato la Corte Costituzionale nella sentenza n. 210 del 1987, “il diritto all’ambiente sano è un diritto delle generazioni presenti e future, che impone un dovere di solidarietà tra le generazioni”. Questo significa che abbiamo il dovere di lasciare ai nostri figli e nipoti un pianeta in buone condizioni, in cui possano vivere in salute e benessere.
Il diritto a un ambiente salubre, infine, è un diritto che riguarda anche la giustizia sociale. Come ha affermato il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sul diritto a un ambiente sano, “il diritto a un ambiente sano è un diritto umano che è strettamente legato a tutti gli altri diritti umani, come il diritto alla vita, alla salute, al cibo, all’acqua e alla cultura”. Questo significa che la tutela dell’ambiente non può essere separata dalla lotta contro la povertà, la discriminazione e l’ingiustizia.
Possiamo quindi dire che il diritto a un ambiente salubre è un diritto fondamentale dell’uomo, che deve essere garantito a tutti, senza distinzioni. È un diritto che riguarda la qualità della vita, la salute, la bellezza, la biodiversità, la quiete, la pulizia, l’ordine, la giustizia sociale e la solidarietà tra le generazioni. È un diritto che impone un dovere di responsabilità e di cura, non solo verso noi stessi, ma anche verso gli altri e verso il pianeta che abitiamo.