Inquinamento elettromagnetico: cosa dice la legge?

Inquinamento elettromagnetico: cosa dice la legge?

L’inquinamento elettromagnetico è un fenomeno sempre più presente nella nostra società, dovuto all’utilizzo sempre più diffuso di dispositivi elettronici e tecnologie wireless. Ma cosa dice la legge a riguardo? In Italia, esistono normative specifiche che regolamentano l’emissione di campi elettromagnetici e tutelano la salute dei cittadini.

La principale normativa in materia è il Decreto Legislativo 1 agosto 2003, n. 259, che recepisce la Direttiva 1999/5/CE relativa all’apposizione di marchi di conformità alle apparecchiature radio e alle apparecchiature terminali di telecomunicazione e al reciproco riconoscimento delle marche di conformità. Questo decreto stabilisce i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici per la popolazione generale e per i lavoratori, al fine di garantire la sicurezza e la tutela della salute.

Secondo il Decreto, i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici sono stabiliti in base alla frequenza e all’intensità del campo stesso. Ad esempio, per le frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz, il limite di esposizione per la popolazione generale è di 6 V/m (volt per metro), mentre per i lavoratori è di 20 V/m. Questi valori sono stati stabiliti in base alle conoscenze scientifiche attuali e sono considerati sicuri per la salute umana.

Inoltre, il Decreto prevede che le apparecchiature elettroniche e le infrastrutture di telecomunicazione debbano essere progettate e realizzate in modo da ridurre al minimo l’emissione di campi elettromagnetici. Le aziende che producono e commercializzano tali dispositivi devono quindi rispettare i limiti di esposizione stabiliti dalla normativa e garantire la sicurezza dei loro prodotti.

Oltre al Decreto Legislativo 259/2003, esistono altre normative che regolamentano l’inquinamento elettromagnetico. Ad esempio, il Decreto Legislativo 81/2008, che disciplina la sicurezza sul lavoro, prevede l’obbligo per i datori di lavoro di valutare i rischi derivanti dall’esposizione ai campi elettromagnetici e di adottare misure di prevenzione e protezione per garantire la sicurezza dei lavoratori.

Inoltre, il Decreto Legislativo 152/2006, che disciplina la tutela dell’ambiente, prevede l’obbligo per le aziende che operano nel settore delle telecomunicazioni di effettuare una valutazione dell’impatto ambientale delle proprie attività, compresa l’emissione di campi elettromagnetici. Questo per garantire la tutela dell’ambiente e la sostenibilità delle infrastrutture di telecomunicazione.

È altresì importante sottolineare che l’inquinamento elettromagnetico non riguarda solo le infrastrutture di telecomunicazione, ma anche l’utilizzo di dispositivi elettronici a livello individuale. Ad esempio, l’utilizzo prolungato del telefono cellulare può esporre l’utente a campi elettromagnetici. Per questo motivo, è consigliabile utilizzare il telefono cellulare con moderazione e adottare alcune precauzioni, come utilizzare auricolari o vivavoce per evitare il contatto diretto con il corpo.

In conclusione, la legge italiana prevede normative specifiche per regolamentare l’inquinamento elettromagnetico e tutelare la salute dei cittadini. È importante rispettare i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici stabiliti dalla normativa e adottare misure di prevenzione e protezione per garantire la sicurezza sul lavoro e la tutela dell’ambiente. Altresì, è fondamentale utilizzare in modo consapevole e responsabile i dispositivi elettronici, al fine di ridurre l’esposizione ai campi elettromagnetici e preservare la propria salute.