La riduzione del coefficiente IMU per gli immobili inagibili

La riduzione del coefficiente IMU per gli immobili inagibili

L’IMU, ovvero l’Imposta Municipale Unica, è un tributo che viene applicato sui fabbricati e sui terreni situati nel territorio comunale. Questa imposta è stata introdotta nel 2012 con la legge n. 147/2013, che ha unificato l’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) e la Tassa per i Servizi Indivisibili (TASI). L’IMU viene calcolata in base al valore catastale dell’immobile e al coefficiente moltiplicativo stabilito dal Comune.

Tuttavia, esistono delle situazioni in cui è possibile ottenere una riduzione del coefficiente IMU per gli immobili inagibili. Ma cosa si intende per immobile inagibile? Secondo la normativa vigente, un immobile è considerato inagibile quando non può essere utilizzato a causa di gravi danni o di lavori di ristrutturazione in corso. In questi casi, il proprietario può richiedere al Comune una riduzione del coefficiente IMU.

La possibilità di ottenere questa riduzione è prevista dall’articolo 13 del Decreto Legge n. 201/2011, convertito con modificazioni dalla Legge n. 214/2011. Questo articolo prevede che, in caso di inagibilità dell’immobile, il Comune possa ridurre il coefficiente IMU fino al 50% per un periodo massimo di due anni. Tuttavia, è importante sottolineare che la riduzione del coefficiente IMU per gli immobili inagibili non è automatica, ma deve essere richiesta dal proprietario.

Per richiedere la riduzione del coefficiente IMU per gli immobili inagibili, è necessario presentare al Comune una specifica istanza, corredata da tutta la documentazione necessaria a dimostrare l’inagibilità dell’immobile. Tra i documenti richiesti solitamente vi sono il certificato di inagibilità rilasciato da un tecnico abilitato e la documentazione relativa ai lavori di ristrutturazione in corso.

Una volta presentata l’istanza, il Comune valuterà la situazione e, se ritenuta valida, procederà alla riduzione del coefficiente IMU per gli immobili inagibili. È importante sottolineare che la riduzione del coefficiente IMU avrà effetto solo a partire dal momento in cui l’immobile risulta effettivamente inagibile. Pertanto, se l’immobile diventa inagibile durante l’anno in corso, la riduzione del coefficiente IMU sarà applicata solo per il periodo successivo alla data di inagibilità.

È altresì importante precisare che la riduzione del coefficiente IMU per gli immobili inagibili non comporta l’esenzione totale dall’imposta, ma solo una riduzione del suo importo. Pertanto, il proprietario dell’immobile dovrà comunque pagare una quota dell’IMU, anche se ridotta.

È inoltre importante sottolineare che la riduzione del coefficiente IMU per gli immobili inagibili non è automatica per tutti gli immobili inagibili, ma dipende dalla decisione del Comune. Infatti, il Comune ha la facoltà di stabilire se concedere o meno la riduzione del coefficiente IMU, tenendo conto delle specifiche situazioni locali.

A parere di chi scrive, la possibilità di ottenere la riduzione del coefficiente IMU per gli immobili inagibili è un’importante agevolazione per i proprietari di immobili che si trovano in situazioni di grave difficoltà. Infatti, in caso di inagibilità dell’immobile, il proprietario si trova spesso a dover affrontare notevoli spese per la sua messa in sicurezza o per i lavori di ristrutturazione necessari. La riduzione del coefficiente IMU può quindi rappresentare un aiuto concreto per affrontare queste spese aggiuntive.

Possiamo quindi dire che la riduzione del coefficiente IMU per gli immobili inagibili è un’agevolazione prevista dalla normativa vigente, che consente ai proprietari di immobili inagibili di ottenere una riduzione dell’importo dell’IMU. Tuttavia, è importante sottolineare che la riduzione del coefficiente IMU non è automatica, ma deve essere richiesta dal proprietario e valutata dal Comune. Pertanto, se si è proprietari di un immobile inagibile, è consigliabile informarsi presso il proprio Comune per conoscere le modalità e i requisiti per ottenere questa agevolazione.