Opzione donna 2023: requisiti per l’uscita anticipata e novità sulla proroga

Opzione donna 2023: requisiti per l’uscita anticipata e novità sulla proroga

L’opzione donna è una misura pensionistica introdotta in Italia nel 2012, che consente alle lavoratrici di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. Questa opzione è stata pensata per le donne che hanno iniziato a lavorare molto giovani e che, a causa di una carriera discontinua o di lavori precari, non riescono a raggiungere i requisiti per la pensione di vecchiaia. Vediamo quali sono i requisiti per accedere a questa opzione e le novità sulla proroga prevista per il 2023.

Per poter usufruire dell’opzione donna, le lavoratrici devono aver compiuto almeno 58 anni di età e aver maturato almeno 35 anni di contributi. È importante sottolineare che, per il calcolo dei contributi, vengono considerati anche quelli versati in forma volontaria o come lavoratrice autonoma. Inoltre, è necessario che almeno 20 anni di contributi siano stati versati entro il 31 dicembre 1995.

Una delle novità introdotte per l’opzione donna nel 2023 riguarda proprio il requisito dei 35 anni di contributi. A partire da quest’anno, infatti, è possibile considerare anche i periodi di congedo parentale, fino a un massimo di 12 mesi, come contributi validi per il raggiungimento del requisito. Questa modifica è stata introdotta per favorire le donne che hanno dedicato parte della propria vita al sostegno della famiglia e che, per questo motivo, hanno avuto una carriera lavorativa più discontinua.

Un’altra novità riguarda la proroga dell’opzione donna. Inizialmente prevista solo fino al 2018, questa misura è stata prorogata fino al 2023. Tuttavia, è importante sottolineare che la proroga non è automatica, ma è necessario presentare una specifica domanda entro il 31 dicembre 2022. Inoltre, la proroga è subordinata al raggiungimento di determinati requisiti, che variano a seconda dell’anno di nascita della lavoratrice.

Per le donne nate nel 1959, ad esempio, è necessario aver maturato almeno 58 anni di età e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022. Per le donne nate nel 1960, invece, i requisiti sono di 59 anni di età e 35 anni di contributi entro la stessa data. Questi requisiti aumentano gradualmente per le donne nate negli anni successivi.

È importante sottolineare che l’opzione donna non prevede alcun tipo di penalizzazione sulla pensione. Le lavoratrici che scelgono di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro possono quindi beneficiare di una pensione calcolata in base ai contributi effettivamente versati e senza alcuna riduzione. Tuttavia, è necessario tenere presente che l’uscita anticipata comporta una riduzione dell’importo mensile della pensione rispetto a quello che si avrebbe raggiungendo i requisiti per la pensione di vecchiaia.

In conclusione, l’opzione donna è una misura pensionistica che consente alle lavoratrici di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. Per poter accedere a questa opzione, è necessario aver compiuto almeno 58 anni di età e aver maturato almeno 35 anni di contributi. Nel 2023 sono state introdotte delle novità, tra cui la possibilità di considerare i periodi di congedo parentale come contributi validi e la proroga della misura fino a tale anno. È importante valutare attentamente i requisiti e le conseguenze economiche prima di prendere una decisione riguardo all’opzione donna.