Scuserete se mi ripeto: per la Corte Costituzionale, massima autorità preposta a esprimersi su quanto riguardi la nostra Costituzione, i DPCM del Presidente Conte non erano incostituzionali.
Qui è consultabile la Sentenza della Corte Costituzionale nr. 198 del 2021 sulle questioni di legittimità costituzionale degli artt. 1, 2 e 3 del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6 (Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19) e degli artt. 1, 2 e 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 (Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19) poi convertito nella legge 22 maggio 2020, nr. 35.
Dopo mesi di incessante dibattito su praticamente ogni mezzo di comunicazione in cui l’illegittimità costituzionale dei Decreti del Presidente del Consiglio prof. Giuseppe Conte era platealmente data per certa, anche e soprattutto grazie all’opinione di costituzionalisti illustri che li attaccavano apertamente, la Corte Costituzionale si è finalmente espressa cancellando ogni ombra e dichiarandone l’assoluto rispetto alla Costituzione.
Ricordiamo il prof. Sabino Cassese, già giudice della Corte Costituzionale e divenuto presto beniamino delle forze politiche all’opposizione, in aperto contrasto con i DPCM del Presidente Conte. Ricordiamo il prof. Antonio Baldassarre, già presidente della Corte Costituzionale, che li definì ‘in tutto incostituzionali’ e frutto del ‘pensiero autoritario’ del Presidente Conte.
Ciononostante, per la Corte Costituzionale i DPCM di Conte non erano incostituzionali e sorprende non poco che Giudici e Presidenti della Corte Costituzionale, partecipando privatamente a talk show o rilasciando interviste, si siano potuti esprimere a lungo in totale antitesi con la Corte al cui interno essi stessi siedono (o sedevano) e i cui pronunciamenti provengono da loro stessi, né più, né meno, che sulla base del contenuto della Costituzione.
Viene da chiedersi, ora che è assodato che per la Corte Costituzionale i DPCM di Conte non erano incostituzionali, cosa ne sarà delle migliaia di ricorsi contro i DPCM intentati contro le sanzioni per la violazione delle disposizioni contenute nei DPCM da parte di quei Cittadini e da quei ristoratori disubbidienti credendo all’illegittimità della norma che violavano, fidandosi delle opinioni espresse in televisione o dalle colonne di qualche giornale di parte…
Venuto meno il motivo principale di opposizione risulteranno ovviamente non accoglibili le domande di annullamento della sanzione e, oltre alla sanzione iniziale, si sommeranno verosimilmente le spese della procedura, sia quelle proprie, sia quelle per lo Stato resistente in giudizio.
Da queste pagine ci siamo più volte espressi sulla legittimità dei DPCM del Presidente Conte e non siamo affatto sorpresi nell’apprendere ora che per la Corte Costituzionale i DPCM di Conte non erano incostituzionali. Ancor meno sorpresi dal fatto che la notizia non abbia avuto alcun risalto…
Secondo la Sentenza della Corte Costituzionale i DPCM ‘non hanno conferito al Presidente del Consiglio dei ministri una funzione legislativa in violazione degli art. 76 e 77 Cost., né tantomeno poteri straordinari da stato di guerra in violazione dell’art. 78 Cost.’ bensì ‘il compito di dare esecuzione alla norma primaria’, come sempre sostenuto.
Nessuna illecita sostituzione al Parlamento quindi nell’esercizio delle proprie funzioni che, anzi, aveva precedentemente attribuito al Presidente Conte i poteri poi correttamente esercitati.