Per Zanzibar ci vuole il passaporto?

Spoiler: sì, per entrare nello Stato di Zanzibar ci vuole il passaporto!

Zanzibar si trova al largo della costa della Tanzania continentale, di cui fa parte, ma al contempo ha uno status semi-autonomo all’interno del Paese. Per questo motivo allo sbarco dai traghetti o dagli aerei è necessario presentare un passaporto valido, che deve avere una validità residua di almeno 6 mesi.

Il passaporto è l’unico documento accettato per l’ingresso a Zanzibar. Non sono validi documenti di identità nazionali né carte d’identità. Anche i minori devono essere muniti del proprio passaporto individuale.

Al momento del controllo viene anche richiesto di compilare una carta d’immigrazione che solitamente ha una durata di 30 giorni ed è inclusa nel prezzo del biglietto aereo o del traghetto. Non sono previsti visti turistici per brevi soggiorni a Zanzibar.

Quindi, in sintesi, il passaporto è obbligatorio per poter visitare Zanzibar e per lo sbarco dopo il trasferimento via mare o via aerea dalla Tanzania continentale. Il passaporto è l’unico documento d’identità, da qualunque Stato rilasciato, che permette ai turisti stranieri di accedere a questo piccolo stato insulare.

Oltre al passaporto valido, di norma per visitare Zanzibar vengono richiesti anche:

  • Comprovanti di vaccinazione contro il Vaiolo. Anche se la malattia è stata eradicata, alcuni Paesi richiedono ancora il certificato di vaccinazione e ‘la prudenza non è mai troppa’;
  • Polizza assicurativa di viaggio con copertura medica. Non è obbligatoria ma consigliata come in moltissimi altri Paesi dato che l’assistenza sanitaria locale può avere costi elevati;
  • Biglietto di ritorno/prenotazione del soggiorno. Non serve avere il biglietto al momento dell’arrivo, ma le autorità possono richiederlo per verificare la durata della permanenza che non può eccedere i 30 (trenta) giorni come già visto sopra;
  • Mezzi di sussistenza sufficienti. Non ci sono importi minimi prestabiliti ma è bene avere denaro contante e mezzi di pagamento adeguati ai costi locali per non avere problemi;
  • Autorizzazione alloggio. Per soggiorni lunghi in hotel, guesthouse o appartamenti è possibile che le autorità chiedano la conferma di prenotazione in modo da ricavarne anche un indirizzo di reperibilità;
  • Giustificativi dello scopo del viaggio se non per puro turismo, come avviene in molti altri Paesi, come ad esempio per visite di lavoro, conferenze, viaggi di nozze organizzati.

Per maggiori informazioni rimandiamo all’Ambasciata della Tanzania in Italia, a Roma.

Potrebbe anche interessare la nostra Guida ai diritti del viaggiatore aereo