Presunzione di indebita preferenza di alcuni creditori: quando opera

Presunzioni di indebita preferenza dei Creditori: quando opera

La presunzione di indebita preferenza dei creditori è un concetto giuridico che si applica nel campo del diritto fallimentare. Essa si verifica quando un debitore, in stato di insolvenza, effettua pagamenti o garanzie a favore di alcuni creditori a discapito degli altri. Questa presunzione è prevista dall’articolo 67 della legge fallimentare italiana, che stabilisce che tali pagamenti o garanzie possono essere annullati se si dimostra che sono stati effettuati in un periodo di tempo antecedente alla dichiarazione di fallimento e che hanno favorito alcuni creditori a scapito degli altri.

La presunzione di indebita preferenza dei creditori opera quando si verificano determinate condizioni. Innanzitutto, è necessario che il debitore si trovi in uno stato di insolvenza, ovvero non sia in grado di adempiere alle proprie obbligazioni finanziarie. In secondo luogo, è necessario dimostrare che il pagamento o la garanzia effettuata dal debitore a favore di alcuni creditori ha comportato un vantaggio ingiusto per questi ultimi rispetto agli altri creditori. Infine, è necessario che il pagamento o la garanzia siano stati effettuati in un periodo di tempo antecedente alla dichiarazione di fallimento.

La presunzione di indebita preferenza dei creditori può essere superata se il debitore dimostra che il pagamento o la garanzia effettuati erano giustificati da motivi validi e legittimi. Ad esempio, se il pagamento è stato effettuato per adempiere a un obbligo contrattuale o per garantire la continuità dell’attività economica del debitore, allora la presunzione di indebita preferenza dei creditori potrebbe non operare.

È importante sottolineare che la presunzione di indebita preferenza dei creditori può essere invocata solo da alcuni soggetti legittimati, come il curatore fallimentare o i creditori danneggiati dal pagamento o dalla garanzia effettuata dal debitore. Questi soggetti possono richiedere l’annullamento del pagamento o della garanzia e il ripristino della situazione patrimoniale precedente.

Per quanto riguarda i termini di prescrizione per l’azione di annullamento della presunzione di indebita preferenza dei creditori, l’articolo 2901 del codice civile italiano stabilisce che tale azione si prescrive nel termine di un anno dalla dichiarazione di fallimento. Tuttavia, è importante notare che l’azione di annullamento può essere proposta anche dopo la scadenza di tale termine se il debitore ha nascosto il pagamento o la garanzia o se il curatore fallimentare ha scoperto tali pagamenti o garanzie solo successivamente.

In conclusione, la presunzione di indebita preferenza dei creditori è un concetto giuridico che si applica nel campo del diritto fallimentare. Essa si verifica quando un debitore, in stato di insolvenza, effettua pagamenti o garanzie a favore di alcuni creditori a discapito degli altri. Tuttavia, questa presunzione può essere superata se il debitore dimostra che il pagamento o la garanzia erano giustificati da motivi validi e legittimi. È importante che i soggetti legittimati invochino l’annullamento del pagamento o della garanzia entro il termine di un anno dalla dichiarazione di fallimento, anche se è possibile proporre l’azione di annullamento anche successivamente in determinate circostanze. Altresì, è fondamentale che i creditori danneggiati siano consapevoli dei loro diritti e delle possibilità di tutela previste dalla legge fallimentare italiana.