Separazione per maltrattamenti psicologici

E’ possibile dar corso alle pratiche di separazione per maltrattamenti psicologici e quali difficoltà si possono incontrare?

Non solo è possibile chiedere la separazione per maltrattamenti psicologici ma questa eventualità renderà la separazione addebitabile al coniuge che, con il proprio comportamento vessatorio, ingiurioso, violento o minaccioso, abbia costretto l’altro coniuge ad abbandonare il tetto coniugale per così preservare la propria sicurezza e/o la propria salute.

Accertata quindi la completa ed evidente disaffezione al matrimonio da parte del coniuge sopraffattore che, con i propri gesti, ha dimostrato inequivocabilmente di non credere né di rispettare il proprio impegno all’assistenza non solo materiale ma anche morale verso l’altro coniuge, ogni possibile convivenza, peraltro già non praticabile legalmente dopo la sentenza di separazione come spiegato qui, sarà quindi da subito del tutto esclusa.

Giova precisare che nel caso dei maltrattamenti psicologici, questi si concretano in un comportamento protratto nel tempo che abbia l’intento (e che raggiunga il risultato) di sminuire progressivamente il valore della vittima ai propri stessi occhi. A differenza della violenza fisica che può consistere anche un solo episodio e senza alcuna giustificazione, nemmeno se frutto di provocazione.

Nessuna difficoltà frapposta al coniuge vessato psicologicamente che voglia sottrarsi ai maltrattamenti psicologici o fisici, come testimoniato anche dalle modifiche al codice penale in materia di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (A pagina 5 del documento Pdf) in tema di violenza fisica e lesioni.

Benché il fenomeno possa colpire sia uomini che donne, segnaliamo il numero di telefono 1522 a cui risponde un Call center qualificato a sostegno delle donne vittime di violenza.

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