Significato di Famiglia arcobaleno e situazione normativa

Per comprendere il significato di famiglia arcobaleno bisogna immaginare anzitutto la varietà delle forme che può assumere l’espressione dell’affettività in chiave famigliare di ciascun individuo.

Così come tanti sono infatti i colori in un arcobaleno, tutti generati dai pochi colori primari, uomini e donne possono altrettanto dar vita a diversi modelli di famiglia, certamente diversa da quella definita ‘tradizionale’, ciononostante meritevole di beneficiare dei medesimi diritti, delle medesime tutele, e di soggiacere ai medesimi doveri.

Il significato di famiglia arcobaleno sarà più evidente quando, lasciando da parte il modello ‘classico’ di famiglia, inequivocabilmente espressione di un tempo lontano e di una sensibilità sociale altrettanto lontana dai tempi attuali, si consideri che per famiglia arcobaleno si può oggi intendere indifferentemente:

  • un nucleo famigliare composto da individui dello stesso sesso, senza figli;
  • un nucleo famigliare composto da individui dello stesso sesso con figli avuti da precedenti relazioni eterosessuali, oppure ricorrendo alla procreazione assistita (altrimenti detta, utero in affitto), oppure ancora ricorrendo all’auto-inseminazione;
  • un nucleo famigliare ‘allargato’, composto da individui di diverso sesso che, anche se separati e legati a nuovi partner, mantengono i propri figli e quanto discenda dal loro affidamento congiunto come priorità.

Ciò detto, da un punto di vista normativo, così come una buona parte della società sta ancora faticando a elaborare e comprendere il significato di famiglia arcobaleno, va detto che il legislatore altrettanto sta tardando nell’agevolare il riconoscimento dei diritti dei Cittadini che non rientrino nella visione stereotipata di famiglia ‘convenzionale’.

La Legge nr. 40 del 2004 ad esempio, regolando l’accesso alla procreazione assistita, prevede ancora esplicitamente (e incredibilmente) che sia riservata ai soggetti maggiorenni e di sesso diverso.

Altrettanto la Corte Costituzionale, con la Sentenza nr. 221 del 2019, richiamando la predetta Legge 40/2004 ha di fatto negato l’accesso alla procreazione assistita alle coppie omosessuali formate da due uomini mentre, per le coppie omosessuali formate da due donne, ha lasciato lo spiraglio della possibilità di registrazione dell’atto di nascita all’estero per il figlio di una di queste, dando così il via ai numerosi viaggi per ricorrere a fecondazione assistita prima, e parto poi…

Nella totale assenza di una normativa specifica, l’applicazione analogica della normativa applicabile ai diritti e doveri dei genitori nei confronti dei figli nati da coppie eterosessuali all’interno del matrimonio o di una situazione ad esso ormai equiparata restano quelli riassunti nell’articolo 147 del Codice Civile secondo il quale: ‘Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire, educare e assistere moralmente i figli, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni, secondo quanto previsto dall’articolo 315-bis.’ ma è evidente come sia necessario un intervento sistematico del legislatore che garantisca diritti a tutti i propri Cittadini e allinei l’Italia ai molti Paesi, anche europei, che già hanno affrontato l’argomento.

A confermare non solo l’arretratezza nell’iter normativo necessario al riconoscimento dei diritti ai componenti tutti delle famiglie arcobaleno ma addirittura un clima di aperto contrasto da parte di alcuni partiti politici, riportiamo il divieto imposto agli Ufficiali di Stato civile dell’Anagrafe dei comuni italiani di registrazione degli atti di nascita dei nati da coppie omosessuali, i cui componenti siano uomini, anche se all’estero e nonostante in Paesi come gli Stati Uniti o il Canada quella del cosiddetto ‘utero in affitto’ sia una procedura del tutto normata e lecita.

Il fondamento di tale divieto è contenuto nell’articolo 12 della citata Legge 40 del 2004 laddove è esplicitamente previsto (penalmente) il divieto della maternità surrogata.

Ciò detto, è innegabile a giudizio di chi scrive che i diritti in gioco siano di grandissima rilevanza e, come tali, necessitano di estrema attenzione. Sia nel garantire i diritti dei nuovi nati, sia quelli dei genitori arcobaleno, sia (mi sia concesso) di chi accetti rischi e conseguenze fisiche del portare in grembo un figlio altrui, quasi sempre spinta da un bisogno economico…

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