I casi in cui scatta il pagamento della tassa di successione

Tassa di successione quando si paga

La tassa di successione è un tributo che viene applicato in Italia in seguito al decesso di una persona. Questa imposta, prevista dall’articolo 1 del Decreto Legislativo n. 346 del 1990, viene pagata dagli eredi o dai legatari che ricevono un’eredità o un legato. Ma in quali casi scatta effettivamente il pagamento della tassa di successione?

Innanzitutto, è importante sottolineare che la tassa di successione viene applicata solo se il valore dell’eredità supera una determinata soglia. Secondo quanto stabilito dall’articolo 2 del Decreto Legislativo n. 346 del 1990, questa soglia è fissata in 1 milione di euro per i coniugi e i parenti in linea retta (figli, genitori, nonni) e in 100.000 euro per gli altri parenti e per i soggetti estranei alla famiglia.

Nel caso in cui il valore dell’eredità superi la soglia stabilita, si procede al calcolo della tassa di successione. Questa viene determinata applicando una percentuale al valore dell’eredità. L’articolo 3 del Decreto Legislativo n. 346 del 1990 stabilisce che la percentuale varia a seconda del grado di parentela tra il defunto e l’erede o il legatario. Ad esempio, per i coniugi e i parenti in linea retta, la percentuale è del 4%, mentre per gli altri parenti e per i soggetti estranei alla famiglia è del 6%.

È importante sottolineare che la tassa di successione non viene applicata solo in caso di eredità, ma anche in caso di legati testamentari. Infatti, l’articolo 4 del Decreto Legislativo n. 346 del 1990 prevede che la tassa di successione sia dovuta anche quando si riceve un legato testamentario, cioè un bene o un diritto che viene lasciato in eredità tramite testamento.

Un altro caso in cui scatta il pagamento della tassa di successione è quello delle donazioni. Infatti, l’articolo 6 del Decreto Legislativo n. 346 del 1990 stabilisce che la tassa di successione sia dovuta anche quando si riceve una donazione. In questo caso, però, la tassa viene calcolata applicando una percentuale al valore della donazione e non al valore complessivo dell’eredità.

È importante sottolineare che la tassa di successione viene pagata solo se il valore dell’eredità, del legato o della donazione supera la soglia stabilita. Se il valore è inferiore a questa soglia, non è previsto il pagamento della tassa. Tuttavia, è necessario presentare una dichiarazione di successione o di donazione all’Agenzia delle Entrate, come previsto dall’articolo 7 del Decreto Legislativo n. 346 del 1990.

Inoltre, è importante tenere presente che esistono alcune situazioni in cui è prevista l’esenzione dalla tassa di successione. Ad esempio, l’articolo 8 del Decreto Legislativo n. 346 del 1990 prevede l’esenzione per le eredità e i legati in favore dello Stato, delle regioni, degli enti locali e delle istituzioni religiose. Inoltre, l’articolo 9 del Decreto Legislativo n. 346 del 1990 prevede l’esenzione per le eredità e i legati in favore di istituti di beneficenza e di ricerca scientifica.

In conclusione, la tassa di successione viene pagata quando si riceve un’eredità, un legato testamentario o una donazione, e solo se il valore supera una determinata soglia. La percentuale della tassa varia a seconda del grado di parentela tra il defunto e l’erede o il legatario. Tuttavia, esistono alcune situazioni in cui è prevista l’esenzione dalla tassa di successione. Possiamo quindi dire che il pagamento della tassa di successione dipende dal valore dell’eredità, del legato o della donazione e dal grado di parentela tra il defunto e l’erede o il legatario. Altresì, è importante presentare una dichiarazione di successione o di donazione all’Agenzia delle Entrate, a parere di chi scrive.