Affidamento esclusivo del figlio disabile, quando e cosa comporta?

Quando una coppia decide di non poter più proseguire nell’iniziale progetto di vita in comune, oltre alle tante importanti ma secondarie questioni riguardanti gli accordi da prendere sui beni accumulati, quello che riguarda il benessere non solo economico dei figli minori, ai quali sono equiparati quelli maggiorenni colpiti da disabilità, deve essere messo al primo posto, valutando se sia possibile applicare il criterio generale dell’affidamento congiunto o, nel caso più particolare che qui trattiamo, se sia opportuno optare per l’affidamento esclusivo del figlio disabile.

Qualunque forma la coppia avesse dato alla loro famiglia, con un matrimonio, una unione civile o di fatto, nella fase di scioglimento del loro vincolo i figli sono oggetto della massima attenzione da parte del legislatore affinché risentano il meno possibile, affettivamente così come nel loro quotidiano più pratico, dei cambiamenti che inevitabilmente dovranno affrontare.

Abbiamo già avuto modo di evidenziare come, ad esempio, solo nell’eventualità di una coppia senza figli, e proprio per l’assenza di figli, si possa metter fine anche sbrigativamente ai reciproci obblighi matrimoniali ottenendo la separazione consensuale in Comune in 30 giorni e al costo di una marca da bollo da € 16, ancor più avendo scelto oculatamente tra comunione oppure separazione dei beni

Nell’ottica di offrire miglior protezione possibile ai figli della coppia, al momento di decidere sull’affidamento la regola generale prevede che i genitori mantengano entrambi la cosiddetta responsabilità genitoriale, ossia la facoltà di assumere le decisioni volte a soddisfare le necessità pratiche, quotidiane del figlio. Si parla in questo caso di affidamento congiunto ed è la soluzione ricercata e adottata ogniqualvolta non si verifichino le condizioni descritte più avanti che rendano opportuna una scelta diversa.

Si noti che quanto detto vale sia per l’affidamento esclusivo del figlio minore che per l’affidamento esclusivo del figlio disabile e maggiorenne.

Per decidere in merito all’affidamento esclusivo in capo a un solo genitore, il Giudice dovrà basarsi su una effettiva, concreta, dimostrata incapacità o inadeguatezza del genitore che si vorrebbe sollevare dalla responsabilità genitoriale. Ricordiamo a questo proposito che non si tratta di una disputa o di un braccio di ferro tra i genitori ma elemento centrale della questione è solo ed esclusivamente il diritto del figlio a ricevere quel supporto a 360 gradi che un genitore non sia evidentemente in grado di dargli, e che l’altro risulti inequivocabilmente in grado di garantirgli.

Nelle sue valutazioni, il Giudice che abbia quindi trovato prova dell’inadeguatezza dell’uno/a e dell’adeguatezza dell’altra/o, dovrà altresì accertare anche che, se entrambi i genitori avessero l’affidamento congiunto e fossero chiamati quotidianamente a interagire, coordinandosi in tutte le attività del quotidiano, da ciò deriverebbe un concreto pregiudizio per il figlio turbandone la serenità e limitandone il diritto a ricevere le attenzioni verso le quali ha, anzi, una legittima aspettativa.

(…) Nella giurisprudenza di questa Corte è costante l’orientamento secondo cui l’affidamento condiviso dei figli minori ad entrambi i genitori (che non esclude che essi siano collocati presso uno di essi con previsione di uno specifico regime di visita con l’altro) costituisce il regime ordinario di affidamento, che non è impedito dall’esistenza di una conflittualità tra i coniugi, che spesso connota i procedimenti di separazione, tranne quando tale regime sia pregiudizievole per l’interesse dei figli, alterando e ponendo in serio pericolo il loro equilibrio e sviluppo psico-fisico. In tal caso la pronuncia di affidamento esclusivo deve essere sorretta da una puntuale motivazione in ordine, non solo, al pregiudizio potenzialmente arrecato ai figli da un affidamento condiviso ma anche all’idoneità del genitore affidatario e all’inidoneità educativa alla manifesta carenza dell’altro genitore (v. Cass. nn. 1777 e 5108/20012, 24526/2010, 16593/2008) (…)

Estratto dalla Sentenza della Cassazione civile, sez. I, nr. 27 del 03.01.2017

Fuori dagli ovvi ed estremi casi in cui un genitore sia colpevole di maltrattamento, percosse o qualsivoglia altro comportamento punibile dal Codice penale nei confronti del figlio, sono innumerevoli le situazioni tali da turbare la serenità e ledere i diritti più vari dei figli.

E’ bene precisare che non saranno motivo di esclusione ‘a priori’ di un genitore il proprio orientamento sessuale, o l’appartenenza a una determinata religione, oppure ancora l’essere di umile estrazione sociale o con una bassa scolarità.

Rileverà piuttosto, come citato dalla Sentenza qui sopra, il verificarsi di una situazione, ad esempio, di particolare conflittualità nella coppia che sfoci nell’impossibilità di concertare scelte comuni, oppure a stili di vita che di fatto siano inconciliabili con la dedizione dovuta loro a supporto della formazione affettiva, dell’istruzione, dell’educazione e in ogni sfera in cui debbano essere accompagnati quotidianamente.

Sia ben chiaro, il genitore escluso dall’affidamento non cessa di essere genitore né di aver voce in capitolo per tutte le questioni principali riguardanti i figli, viene però sollevato dalle questioni più contingenti, quotidiane, con le quali sia risultato evidentemente incompatibile. Al momento di prendere decisioni che riguardino gli studi, la salute, terapie non urgenti come quelle riabilitative ad esempio, attività sportive e culturali che favoriscano la partecipazione e l’inclusione sociale, il genitore che abbia l’affidamento esclusivo del figlio disabile non deciderà da solo!

Abbiamo ritento di dedicare questo approfondimento a quei figli che, per la loro disabilità, anche dopo il compimento della maggiore età, non cessano di meritare particolare attenzione nella loro fragilità.

Innumerevoli associazioni su tutto il territorio nazionale possono essere di ulteriore, concreto aiuto al genitore con affidamento esclusivo del figlio disabile e, tra queste, la Fondazione il Tiglio