Azione revocatoria ordinaria: obiettivi di tutela creditori e presupposti

Azione revocatoria ordinaria e obiettivi di tutela dei creditori

L’azione revocatoria ordinaria è uno strumento giuridico che mira a tutelare i creditori nel caso in cui il debitore, in preda a difficoltà finanziarie, compia atti di disposizione che possano pregiudicare il soddisfacimento dei loro crediti. L’obiettivo principale di questa azione è quello di consentire ai creditori di recuperare quanto loro spetta, evitando che il debitore si sottragga alle proprie responsabilità.

L’azione revocatoria ordinaria trova fondamento nel Codice Civile italiano, all’articolo 2901 e seguenti. Secondo la normativa, il creditore può agire in giudizio per ottenere l’annullamento di un atto compiuto dal debitore che abbia pregiudicato o possa pregiudicare il soddisfacimento del proprio credito. L’azione revocatoria può essere esercitata sia dai creditori chirografari che da quelli privilegiati o ipotecari.

I Presupposti per l’azione revocatoria ordinaria sono diversi e devono essere dimostrati dal creditore che intende avvalersi di questa tutela. Innanzitutto, è necessario dimostrare che il debitore si trovi in uno stato di insolvenza, ovvero che non sia in grado di adempiere alle proprie obbligazioni. Questo stato di insolvenza può essere provato attraverso documenti contabili, bilanci o altre prove che dimostrino la situazione finanziaria del debitore.

Inoltre, è necessario dimostrare che l’atto compiuto dal debitore sia stato pregiudizievole per i creditori. Questo significa che l’atto in questione deve aver diminuito il patrimonio del debitore, rendendo più difficile o impossibile il soddisfacimento dei crediti dei creditori. Ad esempio, se il debitore ha venduto un bene a un prezzo molto inferiore al suo valore di mercato, si potrebbe configurare un atto pregiudizievole.

Un altro presupposto importante è la conoscenza da parte del terzo acquirente dell’insolvenza del debitore. Infatti, l’azione revocatoria può essere esercitata solo se il terzo acquirente era a conoscenza della situazione finanziaria del debitore al momento dell’acquisto. Questo può essere dimostrato attraverso documenti o testimonianze che attestino la conoscenza effettiva del terzo acquirente.

L’azione revocatoria ordinaria può essere proposta entro un determinato termine, che varia a seconda dei casi. Ad esempio, se l’atto pregiudizievole è stato compiuto a titolo gratuito, il termine per proporre l’azione è di un anno dalla data in cui il creditore ha avuto conoscenza dell’atto. Se invece l’atto è stato compiuto a titolo oneroso, il termine è di due anni dalla data dell’atto stesso.

È importante sottolineare che l’azione revocatoria ordinaria non ha come obiettivo quello di danneggiare il terzo acquirente, ma piuttosto di tutelare i creditori. Infatti, se l’azione revocatoria viene accolta, il terzo acquirente può essere tenuto a restituire il bene o a pagare un’indennità al creditore, ma solo nella misura in cui il suo patrimonio non risulti pregiudicato.

In conclusione, l’azione revocatoria ordinaria è uno strumento importante per la tutela dei creditori. Attraverso questa azione, i creditori possono ottenere l’annullamento di atti compiuti dal debitore che possano pregiudicare il soddisfacimento dei loro crediti. I presupposti per l’azione revocatoria devono essere dimostrati dal creditore, che deve provare l’insolvenza del debitore, il pregiudizio subito e la conoscenza da parte del terzo acquirente. L’obiettivo principale di questa azione è quello di garantire ai creditori il recupero dei propri crediti, senza ledere i diritti del terzo acquirente. Altresì, è importante rispettare i termini di proposizione dell’azione, che variano a seconda dei casi.