Come fare la messa in mora per mancato pagamento delle fatture

Quando un cliente non paga una o più fatture, il creditore può avviare una procedura di recupero crediti che deve però seguire una certa prassi per essere efficace, a partire dalla stessa messa in mora per mancato pagamento delle fatture se vuole evitare ulteriori ritardi.

Ma come funziona nello specifico la messa in mora per mancato pagamento delle fatture?
Facciamo chiarezza sulle procedure e gli adempimenti richiesti dalla normativa.

Innanzitutto, la messa in mora deve essere effettuata in forma scritta, secondo l’articolo 1219 del Codice Civile. Generalmente per intimare al debitore di adempiere al pagamento entro un termine specifico si utilizza una raccomandata A/R anche se, a parere di chi scrive, sarebbe preferibile un’email PEC che con un costo minore fornisce maggiori possibilità di prova sia relativamente al contenuto del testo inviato, che dell’effettiva consegna.

Nella comunicazione vanno indicati in modo chiaro importo dovuto, coordinate bancarie, termini ultimi per il saldo e sarebbe opportuno allegare una copia della fattura di cui si richiede il pagamento. È bene poi conservare copia della messa in mora e della ricevuta di avvenuta consegna, della racocmandata o della PEC che si sia deciso di usare, come prova dell’avvenuta intimazione al debitore inadempiente.

Se non si ottiene riscontro entro un termine ragionevole che deve essere anch’esso indicato nella lettera inviata, sarà possibile inviare successivi solleciti scritti oppure passare al recupero giudiziale del credito, ad esempio tramite Decreto ingiuntivo. La messa in mora rappresenta quindi un necessario primo passo verso la tutela dei propri interessi.

Si veda per maggior completezza Ricorso in opposizione a decreto ingiuntivo, cosa devi sapere e Il calcolo del termine di opposizione a decreto ingiuntivo