Da oggi la ricerca dei beni pignorabili è più facile

Può passare molto tempo tra il momento in cui una legge entra in vigore e quello in cui viene effettivamente applicata e la ricerca dei beni pignorabili nelle procedure di recupero crediti non ha fatto eccezione. In Italia questo lasso di tempo a volte può essere molto lungo, anche di nove anni. Un chiaro esempio è quello dell’articolo 492-bis del Codice civile, introdotto nel lontano 2014 con un Decreto legge che aveva l’obiettivo di semplificare le procedure di recupero crediti.

Questa norma avrebbe dovuto rivoluzionare il modo in cui gli Ufficiali giudiziari e i Curatori fallimentari svolgono la ricerca dei beni pignorabili, autorizzandoli ad accedere direttamente alle banche dati della pubblica amministrazione anziché usare il vecchio e costoso metodo delle richieste ad Enti e Istituti di credito, tuttavia, l’applicazione pratica di questa importante innovazione è rimasta bloccata per quasi nove anni, in attesa prima di un decreto attuativo e poi di una convenzione tra Agenzia delle Entrate e Ministero della Giustizia.

Solo nel 2023, dopo varie proteste da parte degli Ufficiali giudiziari, la situazione si è sbloccata con la firma della convenzione tanto attesa. A distanza quindi di quasi nove anni dall’introduzione della norma originale, è stato finalmente dichiarato operativo l’accesso diretto da parte degli Ufficiali giudiziari a banche dati fondamentali dell’Agenzia delle Entrate per lo svolgimento del proprio lavoro.

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