Donazione Mortis causa: cos’è e come funziona
La donazione mortis causa è un atto giuridico che permette a una persona di disporre dei propri beni a favore di un’altra persona, da realizzarsi al momento della sua morte. Questo tipo di donazione viene disciplinato dal Codice Civile italiano, all’articolo 587 e seguenti.
La donazione mortis causa può essere fatta attraverso un testamento o un atto di ultima volontà, nel quale il donante esprime la sua volontà di trasferire i propri beni a un beneficiario specifico. Questo atto può essere redatto in forma scritta o anche verbale, ma nel secondo caso è necessaria la presenza di almeno due testimoni.
La donazione mortis causa può riguardare qualsiasi tipo di bene, come immobili, conti bancari, azioni, gioielli, opere d’arte, ecc. Tuttavia, è importante sottolineare che non è possibile donare beni futuri, cioè quelli che il donante acquisirà solo in seguito alla sua morte.
Una delle caratteristiche principali della donazione mortis causa è che essa può essere revocata in qualsiasi momento dal donante, fino alla sua morte. Questo significa che il donante può cambiare idea e decidere di revocare la donazione, senza dover fornire alcuna motivazione. Tuttavia, una volta che il donante muore, la donazione diventa irrevocabile e il beneficiario acquisisce il diritto di proprietà sui beni donati.
È importante sottolineare che la donazione mortis causa può essere soggetta al pagamento di imposte di successione, a seconda del valore dei beni donati e del grado di parentela tra donante e beneficiario. In particolare, l’articolo 2 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 131/1986 prevede che le donazioni mortis causa siano soggette all’imposta di successione, con aliquote che variano a seconda del valore dei beni e del grado di parentela.
Inoltre, è possibile stabilire delle condizioni o dei vincoli alla donazione mortis causa. Ad esempio, il donante può stabilire che i beni donati siano utilizzati solo per uno specifico scopo, come l’istruzione dei figli o la cura di un animale domestico. In questo caso, il beneficiario è tenuto a rispettare le condizioni stabilite dal donante, altrimenti la donazione può essere revocata.
La donazione mortis causa può essere un’opzione interessante per coloro che desiderano pianificare la successione dei propri beni in modo anticipato e sicuro. Infatti, attraverso questa forma di donazione, è possibile evitare eventuali controversie tra gli eredi e garantire che i propri desideri vengano rispettati.
Tuttavia, è importante consultare un notaio o un avvocato specializzato in diritto delle successioni per redigere correttamente l’atto di donazione mortis causa e per valutare le conseguenze fiscali e legali della donazione stessa.
In conclusione, la donazione mortis causa è un atto giuridico che permette a una persona di disporre dei propri beni a favore di un’altra persona al momento della sua morte. Questo tipo di donazione può essere revocato fino alla morte del donante e può essere soggetto al pagamento di imposte di successione. È possibile stabilire condizioni o vincoli alla donazione e consultare un professionista del settore è altresì consigliato per garantire una corretta pianificazione della successione dei propri beni.