Reddito di cittadinanza, la Corte sul diritto alla ripetizione della prestazione

reddito di cittadinanza, la Corte sul diritto alla ripetizione della prestazione

Il reddito di cittadinanza è una misura di sostegno economico introdotta in Italia nel 2019 con l’obiettivo di contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale. Tuttavia, recentemente la Corte di Cassazione si è pronunciata su una questione molto dibattuta: il diritto alla ripetizione della prestazione in caso di errore o irregolarità nella sua erogazione.

Secondo la normativa vigente, il reddito di cittadinanza viene erogato mensilmente alle famiglie che ne fanno richiesta e che rispettano determinati requisiti di reddito e patrimonio. Tuttavia, può accadere che l’INPS, l’ente preposto alla gestione del reddito di cittadinanza, commetta errori o verifichi irregolarità nella valutazione dei requisiti o nell’elaborazione delle pratiche.

In questi casi, la Corte di Cassazione ha stabilito che il beneficiario ha diritto alla ripetizione della prestazione, ovvero al rimborso delle somme non correttamente erogate. Questo diritto è sancito dall’articolo 2033 del Codice Civile, che prevede la restituzione delle somme indebitamente percepite.

Tuttavia, la Corte ha specificato che il diritto alla ripetizione non può essere esercitato in modo automatico, ma deve essere valutato caso per caso. Infatti, è necessario dimostrare che l’errore o l’irregolarità sia imputabile all’INPS e che il beneficiario non ne abbia avuto alcuna responsabilità.

Inoltre, la Corte ha precisato che il diritto alla ripetizione può essere limitato nel tempo. Ad esempio, se l’errore o l’irregolarità è stato commesso diversi anni prima della richiesta di ripetizione, potrebbe essere applicato il termine di prescrizione previsto dalla legge.

È importante sottolineare che il diritto alla ripetizione non riguarda solo il reddito di cittadinanza, ma può essere esteso ad altre prestazioni sociali erogate dall’INPS, come ad esempio la pensione di invalidità o l’assegno di maternità. In questi casi, è fondamentale che il beneficiario presenti una richiesta formale di ripetizione, allegando tutte le prove necessarie per dimostrare l’errore o l’irregolarità.

In conclusione, il diritto alla ripetizione della prestazione del reddito di cittadinanza è un importante strumento di tutela per i beneficiari che abbiano subito errori o irregolarità nella sua erogazione. Tuttavia, è necessario dimostrare che l’errore sia imputabile all’INPS e che il beneficiario non ne abbia avuto alcuna responsabilità. Inoltre, il diritto alla ripetizione può essere limitato nel tempo, in base al termine di prescrizione previsto dalla legge. Pertanto, è fondamentale che i beneficiari siano consapevoli dei propri diritti e siano pronti a difenderli, se necessario.

Riferimenti normativi:
– Codice Civile, articolo 2033
– Normativa sul reddito di cittadinanza