Società tra professionisti: le norme per costituire studi associati

Negli ultimi anni si è diffuso tra liberi professionisti come avvocati, ingegneri, architetti o medici, il ricorso alla forma associata costituendo società tra professionisti (STP) grazie alla normativa che prevede la possibilità di costituire studi associati tra professionisti.

Questa formula presenta vantaggi ma richiede il rispetto di precisi requisiti normativi.

La prima condizione per formare una STP è che i soci siano iscritti al relativo albo professionale da almeno tre anni. Inoltre l’atto costitutivo e lo statuto devono garantire la riserva di attività tipiche della professione solo ai soci iscritti all’albo. È vietata la partecipazione di soci non professionisti.

La STP può assumere varie forme giuridiche, come Snc, Sas o Srl ma deve però avere sempre nella ragione sociale l’indicazione di società tra professionisti e l’oggetto sociale deve essere solo ed esclusivamente l’esercizio della professione.

Ciascun socio risponderà personalmente per le obbligazioni assunte individualmente verso i propri clienti lasciando così la Società Tra Professionisti libera dalle obbligazioni e responsabilità individualmente ascrivibili.

Una STP coniuga quindi autonomia e libertà tipiche del lavoro autonomo con i vantaggi della forma associata ma richiede di rispettare rigorosamente le norme deontologiche e i requisiti fissati dall’ordinamento professionale.

I vantaggi dati dalle norme per costituire studi associati

I principali vantaggi che derivano dalla costituzione di una società tra professionisti o STP, rispetto all’esercizio individuale della professione, sono:

  • Possibilità di condividere investimenti e spese, ad esempio per l’acquisto di attrezzature o software costosi, divisi tra più soci;
  • Maggiore forza contrattuale nelle trattative con banche e fornitori;
  • Gestione comune di aspetti amministrativi e organizzativi;
  • Specializzazione dei soci in diverse aree della professione;
  • Maggiore capacità di accedere a commesse e incarichi di valore più elevato;
  • Continuità dello studio in caso di assenza o impedimento di un socio;
  • Possibilità di stipulare assicurazioni a costi ridotti;
  • Scambio di competenze ed esperienze tra professionisti di diverse generazioni;
  • Creazione di un brand comune più solido e riconoscibile.

La STP consente quindi di mettere in comune risorse e competenze per competere in modo più efficace sul mercato professionale ma la responsabilità deontologica personale di ciascun socio verso il cliente rimane intatta. Le regole servono infatti a tutelare il corretto esercizio della professione e l’interesse dell’utente per cui associarsi in società può essere una scelta opportuna, ma non deve mai andare a scapito dell’autonomia e della responsabilità individuale che sono elemento distintivo delle libere professioni. Trovare un giusto equilibrio è la sfida che attende studi e professionisti del futuro.

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