Come contrastare le nuove frontiere della criminalità

La diffusione capillare di computer e Internet ha portato con sé nuove ed insidiose forme di illeciti che ci obbligano a contrastare le nuove frontiere della criminalità in tutte le forme che essa assume: dall’accesso abusivo a sistemi informatici al furto di identità digitale, dallo spyware ai ransonware che prendono ‘in ostaggio’ interi archivi di dati. Sono solo alcuni esempi dei cosiddetti ‘Cybercrimes’ che pongono la sfida su come contrastare le nuove frontiere della criminalità.

Iniziamo col dire che l’Italia si è dotata di specifiche norme penali che puniscono severamente molte condotte illecite online. Parliamo dell’articolo 615 ter del Codice penale ad esempio che sanziona l’accesso abusivo ad un sistema informatico e della Legge nr. 48 del 2008 sui reati informatici veri e propri. Ma la normativa da sola non basta.

Servono investigatori specializzati in crimini digitali, in grado di seguire le tracce dei pirati informatici nei meandri della rete. E giudici che sappiano comprendere la natura di questi reati per applicare le leggi in modo efficace. Non è un caso se negli USA l’FBI ha un’intera divisione dedicata al contrasto della cybercriminalità.

Parallelamente, è necessario sensibilizzare i cittadini ad un uso consapevole di strumenti digitali, per limitare vulnerabilità e rischi. Infine, essenziale la collaborazione tra autorità, aziende hi-tech e Polizia postale, per condividere informazioni e buone pratiche.

Per avere cittadini più sicuri nell’era digitale, repressione del crimine e prevenzione devono procedere di pari passo. Solo così si potrà contrastare una minaccia subdola ma in continua crescita.

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