Quando si hanno animali domestici, una delle spese ricorrenti da affrontare sono quelle veterinarie ma in molti non sanno che alcune di queste spese si possono detrarre consentendo un certo risparmio fiscale ed è quindi importante sapere quali spese veterinarie si possono detrarre nella dichiarazione dei redditi. Analizziamole nel dettaglio.
In base all’articolo 15, comma 1 lettera c-bis del DPR nr. 917 del 1986, è possibile portare in detrazione il 19% delle spese veterinarie sostenute per la cura di animali domestici. La detrazione è calcolata su un importo massimo di 500 euro per ciascun animale.
Rientrano tra le spese detraibili il compenso del veterinario, gli interventi chirurgici, le analisi di laboratorio, le spese per farmaci prescritti dal veterinario, le cure omeopatiche. Anche le spese per visite di controllo periodiche e vaccini sono ammesse in detrazione.
Per ottenere la detrazione è necessario che i pagamenti siano tracciabili e quindi eseguiti mediante bonifici bancari, carte di credito o debito. Non sono quindi detraibili invece le spese veterinarie pagate in contanti.
Anche se il sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate è in grado di riconoscere i pagamenti effettuati e distinguere quali spese veterinarie si possono detrarre fornendo il dato già compilato, ad esempio, a chi presenti la dichiarazione dei redditi precompilata, bisognerà comunque conservare tutta la documentazione fiscale disponibile da esibire in caso di un controllo, e cioè fatture, ricevute fiscali o scontrini parlanti in cui sia specificata la natura della prestazione veterinaria.
Questa agevolazione fiscale consente quindi di alleggerire, seppur parzialmente, il costo delle cure mediche per gli animali domestici e rappresenta un beneficio da non sottovalutare per tutti i proprietari di animali.
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